Il federalismo fiscale ha come obiettivo, non solo rendere le regioni maggiormente efficaci ed efficienti dal punto di vista del bilancio, ma ora, con le nuove norme avrà come obiettivo quello anche punire i governatori inefficienti.La rimozione dei governatori che mandano “in rosso” i conti della loro regione e ineleggibilità per 10 anni dei sindaci e dei presidenti di provincia che mandano in dissesto l’ente da loro amministrato.
Sono queste le novità che riguarderanno il federalismo fiscale.
Misure contestate tanto dall’Anci che dalla Conferenza delle Regioni. Secondo l’Associazione dei comuni “Il varo dello schema altro non è se non una ulteriore dimostrazione di un federalismo proclamato che si trasforma in un centralismo praticato” mentre il presidente della Conferenza Vasco Errani parla di “un atto unilaterale contrario al federalismo”.
Il testo, anticipato dall’agenzia Ansa, per il governatore che fa sballare i conti della propria Regione prevede anche il taglio del 30% del rimborso delle spese elettorali della lista che lo ha sostenuto.
Il passaggio sull’ineleggibilità è fissato dall’articolo 6 e stabilisce in particolare la sanzione per gli amministratori che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti con dolo o colpa grave nei cinque anni dopo i quali c’è stata la deliberazione del dissesto dell’ente locale.
Essi, si legge ancora nel testo “non sono eleggibili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di Provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento, e del Parlamento europeo.Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera lo critica duramente.
“Se il federalismo esalta le autonomie la reazione di Comuni e Regioni dimostra che il decreto approvato oggi va in direzione completamente opposta. Il Consiglio dei ministri è riuscito nell’unico obiettivo di mettersi contro tutti, varando un provvedimento unilaterale che va completamente riscritto: è solo un gran pasticcio da campagna elettorale“.
Bisognerà forse rimettersi al lavoro, non per migliorare o cambiare il testo, ma per trovare punti di accordo con regioni e comuni.
Il federalismo fiscale in teoria dovrebbe rendere i comuni e le regioni maggiormente indipendenti in alcun settori, ed è giusto che siano soprattutto le regioni stesse e il comuni a decidere.
Matteo Oliviero