Firenze, 1 dicembre. Dopo tre ore di camera di consiglio, la Corte d’assise d’Appello di Firenze ha emesso la sentenza per l’omicidio di Gabriele Sandri , il tifoso laziale colpito da una pallottola di un poliziotto in autostrada, durante una trasferta. La Corte d’Appello ha aggravato la posizione dell’agente Luigi Spaccarotella, condannato in primo grado a sei anni per omicidio colposo.
I giudici di secondo grado hanno inflitto al militare 9 anni e 4 mesi, per omicidio volontario. Ci sarà ora, con tutta probabilità, il ricorso in Cassazione da parte della difesa di Spaccarotella.
Il fratello di Gabriele, Cristiano, ha così commentato la decisione della Corte. “Questa sentenza rappresenta un atto dovuto da parte della magistratura nei confronti di un atto sbagliato da parte di questa persona. Luigi Spaccarotella ha sbagliato con la volonta’ di farlo, ha fatto un atto essendo consapevole di quello che faceva”.
La famiglia Sandri, non ha quasi mai avuto dubbi sulla volontarietà del gesto di Spaccarotella. La difesa di quest’ultimo invece ha sempre sostenuto la linea dell’incidente. La pallottola sarebbe partita per errore e sarebbe inoltre stata deviata dalla rete metallica dell’autostrada.
La madre della vittima, Daniela Dell’Uomo si è detta finalmente serena e ha ammesso un sentimento di compassione: “Alla lettura della sentenza ho provato pietà per Spaccarotella, anche se verso di noi non ha mai avuto gesti di comprensione”. In aula, anche diversi tifosi laziali,con tutta probabilità amici di Gabriele.
Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 14 anni, ma a Spaccarotella sono state concesse alcune attenuanti dettate anche dall’utilizzo della procedura del rito abbreviato. “Gabbo” moriva l’11 novembre di tre anni fa, all’interno dell’area di servizo Badia al Pino Est sull’autostrada A1, durante una trasferta a Milano della sua squadra del cuore, la Lazio.
A.S.