Fuggono i cristiani da Bagdad. La paura di nuovi attentati, spinge i cattolici a spostarsi dalla capitale, in zone più sicure.
Si parla di circa ottantasei famiglie emigrate a Suleimania, nord dell’Iraq e di quaranta che si sono trasferite in Kurdistan. Dati allarmanti che testimoniano la condizione dei cristiani in Iraq.
”La comunità’ internazionale deve combattere l’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani, con la stessa determinazione con cui lotta contro l’odio nei confronti di membri di altre comunità’ religiose” spiega il cardinal segretario di Stato Tarcisio Bertone. Già nei mesi scorsi, i cristiani iracheni sono stati obiettivo di attentati, tutti a firma di Al-Qaeda. Il trentun ottobre scorso la chiesa di Nostra Signora della Salvezza situata a Bagdad, è stata teatro di un rapimento concluso con la morte di cinquanta persone. Quattordici giorni, con colpi di mortaio vengono colpite tre case abitate da famiglie di religione cattolica. Tre morti e venticinque feriti il bilancio della tragedia. Entrambi hanno come autori gruppi di Al-Qaeda.
“Nonostante gli aiuti delle autorità noi cristiani stiamo pagando un prezzo di sangue troppo alto. Chiediamo solo che sia garantita la sicurezza e non tutte le concessioni che il governo ci vuole dare”dice un esponente della comunità cristiana. Intanto Benedetto XVI lancia un appello per la Chiesa in Cina, affinché i vescovi possano dimostrare la loro fede.
Matteo Melani