Pato vs Brito:il divorzio finisce 0 a 1

Povero Alexandre Pato! Il divorzio del calciatore del Milan rischia di diventare un incubo. L’ex mogliettina Stephany Brito si è lanciata all’attacco, proprio come se fosse un centravanti: i suoi legali hanno chiesto, niente di meno, che 685.000 euro l’anno, un assegno mensile, cioè, di circa 57.000 euro. “Siamo stati coscienziosi” avrebbero detto gli avvocati, poiché la cifra richiesta inizialmente superava i 2,5 milioni di euro annui.

Sarebbe una doppia batosta per Pato perché, come ha spiegato la dolce ex mogliettina: “Se lui avesse lasciato il calcio e fosse rimasto in Brasile, sarei stata io a doverlo mantenere finché non avesse trovato un nuovo lavoro”.

Chi conosce la storia di questa coppia vip si ricorderà che la ventitreenne Stephany Brito, attrice brasiliana, e il ventunenne Alexandre Pato si sono lasciati dopo solo 9 mesi di matrimonio. Da indiscrezioni pare che l’attrice lo abbia tradito con un compagno di squadra; ‘cornuto e mazziato’ insomma

Stephany non ha figli a carico, potrebbe lavorare, ma preferisce fare shopping a Milano con la madre. Si è accontentata di una cifra simbolica, pretendendo “solo” 57 mila euro di alimenti al mese. In un’intervista al quotidiano O Dia di Rio de Janeiro, la ragazza ha precisato: “Inizialmente volevo 200.000 euro al mese, ma per il mio ‘buon cuore’ ho deciso di abbassare le mie richieste.

I legali di Pato daranno battaglia perché ritengono che questa sia una richiesta assurda. Stephany si giustifica dicendo che ha dovuto interrompere la sua carriera per stare vicino al marito con una conseguente perdita economica.

Capito perché tutte le showgirl e le veline scelgono i loro mariti tra i calciatori famosi? Nulla da meravigliarsi se la Brito non sia ancora andata via da Milano, forse avrà qualche altro interesse, se bisogna dar credito alla notizia del tradimento, ma per il momento si tratta solo di supposizioni; l’unica certezza è che il bomber del Milan, che credeva di aver contratto un matrimonio da sogno, dovrà sborsare un assegno da favola.

Cosmo de La Fuente