Una targa che dava fastidio

Nell’immaginario popolare italiano i tedeschi sono un popolo freddo e schivo. Per molti sono sinonimo di violenza e barbarie. Forse però noi, che ci autodefiniamo popolo caritatevole e di cuore, dovremmo invece farci un esame di coscienza.

Area di Servizio di Badia al Pino, autostrada A1, la più importante arteria del nostro paese. E’ li che l’11 Settembre del 2007 veniva ucciso il giovane tifoso della Lazio Gabriele Sandri, freddato da un proiettile partito dall’altra parte della carreggiata dall’Agente della Polstrada Luigi Spaccarotella per sedare una presunta rissa scoppiata tra tifosi laziali e juventini.

Malgrado nel nostro paese si sia provato, sin dalle prime battute, ad insabbiare questa buia e vergognosa pagina della Repubblica, l’eco di quanto accaduto è arrivato forte ed inesorabile anche oltre i nostri confini. Così succede che un gruppo di ragazzi tedeschi, tifosi del Bayern Monaco, di ritorno dalla trasferta di Roma compiono un gesto tanto semplice quanto eclatante per le nostre istituzioni e forse anche per una parte dell’opinione pubblica plagiata dalle dabenaggini e dalle falsità propugnate dai nostri media.

Quel gruppo di tifosi teutonici, anzi di ultras (parola tanto abusata quanto mai veramente compresa), del Bayern Monaco dopo aver dato lezione di civiltà allo Stadio Olimpico mettendo in serio imbarazzo le autorità italiane con i loro striscioni contro la Tessera del Tifoso ed a favore della libertà dei tifosi italiani che domenicalmente viene calpestata  (non a caso molti striscioni sono stati requisiti ed i presunti proprietari multati per non aver richiesto la necessaria autorizzazione, come se gli altri drappi presenti fossero invece “regolari”!) hanno deciso di omaggiare la memoria di Gabriele Sandri sulla strada di ritorno.

C’è voluto poco, in silenzio si sono fermati nel luogo del delitto ed apposto una targa in ricordo del giovane romano accendendo alcuni lumini e rimanendo in silenzio per qualche minuto. Un gesto spontaneo, sincero e soprattutto umano. Quell’umanità che probabilmente manca alle istituzioni italiane ed alla società Autostrade che da mesi negano l’autorizzazione per l’apposizione di una stele commemorativa richiesta dal Comitato “Mai più 11 Novembre”, domanda appoggiata oltretutto da più di 25.000 firme.

Così dopo meno di 48 ore la targa dei ragazzi del Bayern non c’era più. Scomparsa. Dalla prefettura silenzio assoluto, nessuno sa’ nulla. Lo stesso silenzio con cui da 3 anni si cerca di insabbiare la verità. Un silenzio assordante, irrispettoso e disumano. Come chi ha deciso di togliere quella targa.

Chissà, forse quei ragazzi tedeschi dovevano portare con se anche un manuale di Educazione Civica e regalarlo ai nostri governatori. Ne hanno davvero bisogno.

Simone Meloni