A lanciare l’allarme era stato ieri il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che raggiungendo Montecitorio si era imbattuto in un “paesaggio” gonfio di tensione. Le arterie intorno a piazza Montecitorio erano state bloccate dai mezzi delle forze dell’ordine conferendo alla Capitale (già fiaccata da una pioggia battente) un’immagine grigia e minacciosa. Da città blindata.
Raggiunta l’Aula, il leader dei democratici aveva condiviso la preoccupazione con i suoi, sollecitando il ministro Roberto Maroni a fornire rassicurazioni sullo svolgimento delle proteste studentesche in tutto il Paese. Ma a rincarare la denuncia contro la “militarizzazione” di Roma è stato ieri il governatore della Puglia, Nichi Vendola: “E’ una gestione criminale dell’ordine pubblico – ha tuonato – che alimenta le spinte estremistiche. A una generazione che protesta si risponde con i cingolati. Roma è stretta in una tenaglia militare, blindata, ridotta a un paesaggio lunare, come se fosse assediata da un esercito di brigatisti, trasformata – ha continuato il leader di Sel – in una sorta di cartolina della Santiago del Cile degli anni Settanta“.
Quindi l’affondo sul responsabile dell’Interno: “Il ministro Maroni – ha notato Vendola – ha responsabilità gravissime, in questo ruolo a cavallo tra il ministro dei temporali e quello della propaganda. E’ incapace di gestire una giornata di folli allo stadio e poi costruisce la tensione e cerca di trasformare la protesta studentesca – ha concluso – in un problema di ordine pubblico”.
Accuse sferzanti che hanno spinto il ministro leghista a replicare a stretto giro: “Sono assolutamente convinto – ha detto – che il dispositivo di sicurezza sia adeguato e i fatti lo stanno dimostrando. Il mio compito era di gestire l’ordine pubblico, di evitare incidenti e di evitare assalti ai luoghi sacri della democrazia, come è avvenuto l’altro giorno in Senato, garantendo a tutti – ha continuato Maroni – il diritto di manifestare e al Parlamento di poter lavorare tranquillamente”.
“Le forze dell’ordine – ha aggiunto il ministro dell’Interno – hanno lavorato con grande professionalità e sono loro che hanno subito violenze, ma stanno gestendo la situazione complicata come sempre con grande responsabilità. L‘apparato di sicurezza – ha precisato – è stato disposto dalla prefettura di Roma, in coordinamento con il dipartimento del Capo della Polizia. E comunque apprendo adesso da un’agenzia che un blindato è stato assaltato con mazze, pietre e bombe carta. Uno non va a una manifestazione pacifica – ha concluso il ministro – con mazze, pietre e bombe carta”.
Maria Saporito