Fotografie che lasciano un segno: Lindbergh celebrato a Berlino

 

E’ passata attraverso di lui la fotografia di moda, quella vera ed autentica, attraverso di lui che l’ha plasmata e rimodellata mutandola definitivamente in qualcos’altro e lasciando un segno ed insieme un solco profondo, come solo gli artisti sanno fare, in quella che è la storia del costume. Stiamo parlando di Peter Lindbergh, il fotografo che grazie al suo obiettivo è stato in grado di attraversare ed andare a fondo  degli sguardi intimi di top model e dive di Hollywood prendendone un piccolo pezzo per affidarlo ai posteri. Non si tratta quindi solo di un fotografo di professione dei magazine tra i più famosi ma di una persona in grado di superare la semplice bellezza esteriore ed artificiale per cogliere la purezza e la semplicità delle donne che potremmo definire “acqua e sapone”.

Il C/O Museum di Berlino ha quindi lanciato una mostra sul lavoro del fotografo nella quale, grazie a qualcosa come 120 opere esposte, si potrà avere un quadro complessivo del suo lavoro in quella che è una retrospettiva formidabile dal titolo “On Street – Photographs and films 1980 – 2010” e che oggi si impone come la più grande retrospettiva mai allestita per i suoi lavori.

Le foto di Lindbergh sono distanti dalle dinamiche di Photoshop ed anche dall’ossessiva e maniacale ricerca della perfezione a tutti i costi e si pongono come obiettivo quello di mostrare e trasmettere l’idea di una bellezza diversa, senza accorgimenti o sovrastrutture e che si mostra per quello che è nella realtà, permettendo così di gettare una luce inedita e nuova su figure come Kate Moss, Uma Thurman, Linda Evangelista o Madonna e tante altre.

Il percorso espositivo, affidato agli editoriali famosi ma anche ai lavori meno noti è alla fine coronato dal prezioso contributo di Klaus Honnef, celebre critico tedesco di fama internazionale che si è occupato di curare di persona una sezione intera della retrospettiva; fa parte inoltre della mostra anche una serie di video inediti e di Polaroid mai mostrare  prima al pubblico.

Rossella Lalli