Che Bob Geldof sia una rockstar insolita non è una novità! A maggior ragione se lo stesso rocker, per sua stessa ammissione, ha detto che, due delle composizione che ha scritto un po’ di tempo fa, sono “le peggiori della storia”. Purtroppo per l’autore, si tratta di due dei pezzi più popolari della storia della musica.
In alcune dichiarazioni raccolte dal giornale ‘Daily Mail’, ha spiegato che: “Sono il responsabile di due delle peggiori canzoni nella storia della musica (…) una è ‘Do they know it’s Christmas?’, e l’altra è ‘We are the world’”. E pensare che queste due canzoni ogni anno vengono riproposte dovunque nel mondo e a maggior ragione in questo periodo dell’anno, sempre con immutato successo.
Il primo è stato concepito come un tipico canto natalizio registrato proprio nel periodo delle festività invernali. Quel singolo è stato composto insieme a Midge Ure, promotore del progetto Band Aid, sfociato in seguito nell’organizzazione del Live Aid, manifestazione – evento rock che il 13 luglio 1985 si è tenuto in due diverse parti dell’Atlantico, e in due continenti: lo stadio di Wembley a Londra e lo stadio JFK di Filadelfia.
Il secondo tema per il quale l’ex componente dei Boomtown Rats, gruppo da lui fondato e con il quale, nel 1975 è stato in vetta alle classifiche britanniche, è arcistufo è che anche questo brano aveva anch’esso intenzioni di solidarietà. Infatti, nel 1985 ha partecipato ad un super gruppo chiamato ‘USA for Africa’, nel quale 45 celebri protagonisti della musica pop, tra i quali il compianto e mai dimenticato Michael Jackson, Stevie Wonder, Lionel Richie e Bruce Springsteen cantavano ‘We are the World’, prodotto dal re Mida della discografia pop Quincy Jones, è stato anch’esso inciso a scopo benefico. I proventi di questo mega concerto sono stati devoluti alla popolazione dell’Etiopia afflitta, allora, da una terribile carestia. Con ‘We are the World’ vinse il Grammy Award come ‘disco dell’anno’, come ‘canzone dell’anno’ e come ‘miglior performance di un gruppo vocale pop’.
Ma come si fa ad andare contro l’evidenza di tali numeri e successi? ‘Ai posteri l’ardua sentenza…’
Maria Luisa L.Fortuna