Scandalo alla corte dei reali svedesi. La regina Silvia, tedesca di origine, ha dovuto ammettere che suo padre era un membro del partito nazista. Una rivelazione fatta dai media nazionali e in un primo momento smentita fermamente dalla sovrana.
Ê stato il programma Kalla Fakta, che si occupa di giornalismo investigativo, a rivelare alcuni giorni fa che Walter Sommerlath, il padre della regina, era un membro del partito nazista che ha fatto fortuna appropriandosi di una fabbrica di armamenti appartenuta ad ebrei. La regina in un primo momento ha negato le accuse e spiegato invece che la fabbrica -non sottratta agli ebrei- produceva treni-gioccatolo, asciugacapelli e pezzi per mascherine anti-fumo. A nulla però sono valse le smentite, e davanti ai documenti presentati dai giornalisti del programma, la regina Silvia non ha potuto far altro che ammettere la verità dei fatti.
I documenti presentati dimostrano, infatti, che Walther Sommerlath entrò a far parte del partito nazista nel 1934, un anno dopo la salita di Hitler al potere, e che rientrato in Germania un anno prima dello scoppio della guerra, si appropriò di una fabbrica che produceva pezzi di ricambio per carri armati. Nella nota di Palazzo in cui la regina ha ammesso che suo padre era un nazista, la sovrana si è anche scusata, dicendo di aver appreso la verità sul passato di suo padre solo nell’eta adulta.
Questo non è il primo scandalo che coinvolge la casa reale svedese. Appena un mese fa,un libro rivelazione sul re Carlo XVI Gustavo fece molto discutere. In esso il sovrano veniva descritto come un libertino dedito alle relazioni extra-coniugali e ai festini.
Annastella Palasciano
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