Yara: sequestrato il magazzino

La neve di ieri, il gelo e la nebbia di oggi, rendono più difficili le ricerche di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa venerdì scorso a Brembate Sopra nel bergamasco. Il lavoro degli inquirenti e dei volontari prosegue intorno al paese alla ricerca di un indizio significativo. Ieri i carabinieri hanno messo i sigilli a un magazzino del cantiere che si trova al confine con il paese di Mapello.

I cani “molecolari” avrebbero fiutato qualcosa d’interessante ma non nulla pare certo.  Le ricerche si sono spostate dal parcheggio del centro sportivo all’aria della ex colonia elioterapica. La chiave del mistero potrebbe, quindi, trovarsi in quel deposito. Il locale si trova all’interno del cantiere del centro commerciale dal quale sarebbero stati prelevati dei reperti che saranno analizzati dagli esperti del Ris, il reparto d’investigazione scientifica dei carbinieri. A Brembate si trova anche la cella agganciata per l’ultima volta dal telefonino di Yara.

Gli investigatori sono alla ricerca di qualcuno che abbia voluto sporcare la purezza che caratterizzava la quotidianità della ragazza. “Il movente sessuale sembra prevalere”. Si guarda al mondo della ginnastica ritmica, disciplina in cui la ragazza eccelleva, aveva vinto due medaglie d’oro. Una promettente atleta che un giorno, forse, avrebbe gareggiato con le “farfalle d’oro”.

Le indagini dei carabinieri partono proprio dalla palestra dove, Yara, potrebbe essere stata adocchiata da qualche malintenzionato.  Si sentono anche i vicini e si cerca di individuare qualche telecamera che possa aver filmato il percorso della ragazza.

Ci sarebbe anche la testimonianza di una guardia giurata, ritenuta attendibile, che sostiene di aver visto due uomini discutere nelle vicinanze del centro. Un racconto simile a quello di Enrico Tironi, il ragazzo che è stato denunciato per falso e procurato allarme.

Per fugare ogni dubbio, si starebbe esaminando anche una lettera anonima che pare dia qualche indicazione più precisa.  La mancanza di spunti dalla vita privata della ragazzina renderebbe molto difficile le indagini.  Non ci sarebbe un computer personale, un diario, dai quali attingere eventuali segreti dell’adolescente.

I genitori di Yara non vogliono che si organizzino fiaccolate come ad Avretrana e chiedono, piuttosto, che si preghi. L’appello della mamma: “chiunque sappia, abbia sentito o immagini soltanto qualcosa, si faccia avanti”.

Secondo le ultimissime agenzie le ricerche si sposteranno, durante la giornata, verso Almenno San Bartolomeo: zona di cascinali abbandonati e di campagna, nelle cave che ci sono intorno. Starebbero, inoltre, tagliando tutti i rovi che seguono il percorso della ferrovia in cerca di nuove tracce.

Cosmo de La Fuente