Prodi: Tornare in politica? Preferisco la bicicletta

“La politica è fatta di gioco di squadra, senza gioco di squadra la società non progredisce”. Ad affermarlo è stato Romano Prodi, ospite ieri sera a Firenze dell’incontro “La democrazia e la manutenzione della bicicletta“. Con lui, sul palco del Teatro Puccini, Andrea Satta, leader del gruppo rock di ispirazione anarchica “Tetes de Bois”, che lo ha incalzato con domande sul ciclismo, ma anche sulla politica.

Tra la presidenza della Repubblica e quella della Federazione ciclistica internazionale, il Professore ha confessato che preferirebbe dedicarsi al ciclismo, specificando che “Non c’è solo il doping ciclistico, ma anche il doping repubblicano”. E a Satta che, ricorrendo alla metafora ciclistica, gli ha chiesto chi, a suo avviso, avrebbe potuto passargli la borraccia in politica, l’ex presidente del Consiglio ha risposto: “Il problema arriva quando nella borraccia ti mettono l’acido solforico“.

Battute con le quali Prodi ha voluto sottolineare l’indisponibilità a ricalcare l’agone politico, precisando come nel suo caso non si possa proprio dire “Non c’è due senza tre”. Ma il Professore non ha lesinato commenti e osservazioni sull’attuale assetto politico del Paese. “Noi pensiamo solo alla legge elettorale – ha detto – ma non pensiamo mai alla formazione e alla selezione della classe politica. Che un leader debba avere carisma non c’è dubbio, deve essere di esempio, poi ognuno si fa il suo. Ma perché nella democrazia c’è sempre più questa tendenza? E’ la fine dei partiti che porta a questo – ha notato il Professore – non ci sono più momenti di formazione collettiva, di dibattito modulato, non c’è più l’aspetto collettivo, e i media hanno completamente trasformato il dibattito politico: se c’è solo il momento televisivo – ha denunciato – emerge il leader carismatico, quello che alla tv sa fare meglio”.

E da esperto, è stato interpellato anche sugli “scossoni” che stanno mettendo in ginocchio le economie di molti Paesi. “Credo che le contromisure dell‘Europa a fronte delle ultime turbolenze finanziarie – ha detto – siano adeguate. Il problema non è la dimensione della rete, è la rapidità di applicazione, avere il senso che tutti i Paesi europei sono uniti, che c’è una volontà politica comune”.

“Il deficit di tutti i Paesi dell’Eurozona – ha precisato l’ex premier – è 6,9%, quello americano è oltre l’11%. Noi andiamo in crisi e loro no? Non ha alcun senso dal punto di vista logico. Il problema è che siamo stati lenti a prendere le decisioni, la Germania diceva una cosa, la Francia un’altra. Finalmente negli ultimi giorni, sull’Irlanda, c’è stata una maggiore rapidità di azione. Non vedo drammi all’orizzonte“.

Un concetto ribadito più volte: “In questi giorni – ha continuato Romano Prodi – ci sono stati degli sconvolgimenti secondo me ingiustificati. Il nostro debito non è salito molto, anzi: mentre negli altri Paesi è salito, in Italia è ancora sotto controllo. Non ci sono elementi per dire che ci possa essere una perdita di controllo in futuro, quindi – ha continuato l’ex presidente del Consiglio – non vedo perché ci siano stati questi turbamenti. Penso – ha rassicurato – che non ci dovrebbero essere drammi in futuro“.

Maria Saporito