Videogames: guerra alle console pirata

Pordenone. La Guardia di Finanza di Pordenone ha portato avanti un’indagine sulle console “truccate” ossia quelle apparecchiature di gioco che gli acquirenti ritoccano per poter giocare con dischi copiati dagli originali e del valore che da un sesto circa di quelli originali può arrivare a zero tramite il download da internet.

L’operazione di nome Mod over è partita ad una fiera di settore durante la quale le Fiamme Gialle hanno sorpreso un partecipante con alcuni chip che sarebbero serviti a contraffare una nota marca di console per giochi. L’associazione AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) ha seguito e coadiuvato gli sviluppi dell’indagine che hanno avuto come epilogo l’individuazione della fonte di tale materiale pirata. E’ stata identificata una persona nella città di Barletta che, tramite una sua azienda sita a Hong Kong, pare producesse e importasse tali dispositivi per rifornire l’intero mercato italiano.

L’indagine in cifre: coinvolti circa 22 reparti delle GdF in tutta Italia,  che hanno individuato 46 persone di cui 38 titolari di attività commerciali operanti nel settore. Gli stessi, secondo quanto ipotizzato, avrebbero potuto “smerciare ” i 60mila chip in questione. Proprio per quest’ultimi, se fosse applicato art. 171 ter della Legge 633 del 1941 potrebbero scattare pene fino a 4 anni di detenzione e una multa fino a circa 15mila euro.

I Chip sarebbero serviti per contraffare una nota console di gioco portatile. Tramite gli stessi sarebbero potuti essere contraffatti molti titoli, poichè i dispositivi possono contenere fino a 30 giochi conteporaneamente. In un chip originale, che è contenuto in una schedina è presente un solo gioco. Si calcola che il valore del danno di mercato, se i chip fossero arrivati ai consumatori. sarebbe stato di circa 54milioni di euro per mancate vendite.

Così si sarebbe espresso il presidente dell’AESVI: «L’operazione diretta dalla Guardia di Finanza di Pordenone rappresenta un esempio di eccellenza nel contesto delle attività di contrasto alla pirateria videoludica nel nostro paese poiché per la prima volta con un’indagine coordinata ed estesa su tutto il territorio nazionale viene smantellato un traffico di così grande entità. AESVI è lieta di aver potuto prestare il suo supporto tecnico durante l’operazione e si augura che questa positiva esperienza possa fungere da stimolo per lo svolgimento di future azioni di tutela del mercato legale».

La pirateria è un fenomeno che si allarga sempre più e crea danni alle aziende e di ritorno agli stessi consumatori; da considerare però che alcuni prodotti considerati beni dell’intelletto sono venduti a prezzi che non sembrano avvicinabili da tutti, potrebbe un abbassamento drastico dei prezzi di vendita unito a controlli più severi avviare alla risoluzione di questa piaga?

I.T.