Berlusconi e gli elogi a sinistra

Nella conferenza stampa seguita all’incontro bilaterale con l’amico Medvedev, Silvio Berlusconi si è ieri preoccupato di affrontare molti argomenti, fornendo rassicurazioni sulla trasparenza dei rapporti italo-russi e sulla tenuta del suo governo. Incontrando i giornalisti italiani presenti a Soci, il premier ha ostentato il proverbiale ottimismo, definendo “bufala” la notizia secondo la quale ci sarebbero 317 deputati pronti a votare la sfiducia all’esecutivo. “E’ una bufala – ha scandito il presidente del Consiglio – Dò a tutti appuntamento al 14 dicembre”.

Ma proprio mentre il Cavaliere tentava di fornire la sua verità sulle faccende di casa e su quelle internazionali, il sito di Julian Assange pubblicava nuove, interessanti informazioni. A riferirle questa volta sarebbe stato l’attuale ambasciatore americano a Roma, David Thorne, che a conclusione di un pranzo che si svolse un anno fa (il 30 dicembre 2009) nella residenza milanese del premier, trasmise un dispaccio “confidenziale” al segretario di Stato americano.

Nell’informativa si conferma l’ossessione del Cavaliere per la magistratura: “Berlusconi – ha scritto Thorne – ha esplicitamente identificato la magistratura come il principale problema dell’Italia e ha assicurato di essere pronto a stringere un’alleanza con l’opposizione di centrosinistra per la riforma giudiziaria”.

“Berlusconi – ha insistito l’ambasciatore americano – mi ha detto che sulla necessità della riforma può contare su alleati nell’opposizione, compreso il leader del Pd Bersani”. Ma non è tutto perché proseguendo con la lettura dei cablogrammi diffusi da Wikileaks, si scopre che il premier nutre nei confronti di Bersani una sincera stima. “Berlusconi e Letta (anche lui presente al pranzo, ndr) – si legge ancora nel dispaccio “confidenziale” – hanno dimostrato un grande rispetto per i leader dell’opposizione. Berlusconi ha lodato il leader del Pd, Bersani, descrivendolo come una persona corretta e intelligente“.

E non solo lui gode della stima del Cavaliere e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. “Letta – ha continuato Thorne – separatamente, ha elogiato l’ex premier (e arci-rivale) Massimo D’Alema, a cui ha riconosciuto coraggio e integrità durante la crisi dei Balcani e nel prendere alcune decisioni molto dure”.

“Letta ha fatto notare che la permalosità di D’Alema e il suo atteggiamento da ‘primo della classe’ – ha precisato l’ambasciatore statunitense nell’informativa – rendono particolarmente noioso l’averci a che fare, ma la sua capacità di giudizio e l’efficacia politica gli sono valsi il sostegno di Berlusconi per la candidatura a ministro degli Esteri Ue nonostante le divergenze”.

Così lontani, così vicini.

Maria Saporito