Roma: ex estremisti di destra assunti all’Atac, è bufera su Alemanno

Dalle indagini della Procura di Roma sulla “parentopoli” scoperta all’Atac, spuntano, oltre ai nomi di donne di senatori, di figli e nipoti di politici e di sindacalisti, anche quelli di ex estremisti ‘neri’ assunti con chiamata diretta durante la gestione Alemanno. Sono Francesco Bianco, ex Nar, e Gianluca Ponzio ex Terza Posizione. Nomi legati in maniera inquietante a personaggi del calibro dei fratelli Fioravanti e Antonio D’Inzillo. Bianco è un ex Nar e un ex Forza Nuova legato al gruppo di Monteverde nel quale militavano i fratelli Giusva e Cristiano Fioravanti e Giovanni Alibrandi. Il secondo ha gravitato negli ambienti dell’eversione nera e nel 1989 venne arrestato insieme a D’Inzillo.

Non è la prima volta che un neofascista viene assunto in un’azienda pubblica romana: era già accaduto con Stefano Andrini, ex estremista di destra nominato amministratore delegato dell’azienda municipalizzata Ama Servizi.

Intanto l’opposizione di centrosinistra, minaccia di scatenare una bufera sul primo cittadino della capitale, con l’Idv che presenta un’interrogazione al ministro dell’Interno Roberto Maroni e il Pd che chiede a gran voce le dimissioni del sindaco Gianni Alemanno.

A far quadrato attorno ad Alemanno ci pensa il Pdl, che accusa i democratici e “tutta una campagna per nascondere il rinvio a giudizio dei super manager messi dalla sinistra a guidare l’Atac e che ora sono stati rinviati a giudizio dalle Corte dei Conti per un danno erariale di 9 miloni di euro”.

I trascorsi di Alemanno in ambienti della destra estrema (seppure minimamente istituzionale)  creano, agli occhi dell’opposizione, un oscuro legame con la recente vicenda.
Il primo ad intervenire è il senatore Idv (e coordinatore laziale) Stefano Pedica: “Il ministro Maroni – dichiara – riferisca in aula circa l’accaduto”, perché è “doveroso capire il nesso fra gli ex terroristi ed i favoritismi dei posti di lavoro assegnati. Come Idv presenteremo interrogazione parlamentare”.

Il deputato del Pd, Raffaele Ranucci, chiede addirittura le dimissioni del sindaco: “Alemanno ha una responsabilità nella vicenda che ha portato all’assunzione, tra gli altri, di Francesco Bianco e Gianluca Ponzio – dice – L’azionista di controllo dell’Atac è il Comune di Roma e Alemanno è a capo della giunta comunale. Aveva quindi il dovere di monitorare e controllare le assunzioni all’Atac, società che offre ai cittadini un servizio pubblico essenziale e che assume per chiamata diretta. Non lo ha fatto, è venuto meno alle sue responsabilità e ora deve dimettersi”.

Il Pdl, col deputato Francesco Aracri, si difende e cerca di spostare l’attenzione sulla vicenda dei supermanager del centrosinistra che hanno guidato l’Atac nel periodo Rutelli-Veltroni: “La Corte dei Conti, con udienza fissata l’8 febbraio 2011, ha chiesto un maxirisarcimento per danno erariale di ben 9 milioni di euro ai manager della sinistra tra i quali Allegra, Calamante, Di Carlo e Cavalieri – sottolinea Aracri – nell’atto di citazione si evidenziano le responsabilità gestionali e politiche”. Ad Aracri fa eco la deputata Barbara Saltamartini, che accusa il Partito Democratico di ipocrisia: “Da quale pulpito arriva la predica? – chiede ironicamente Saltamartini – Fanno a noi lezione di morale quando ricordiamo che durante la giunta Veltroni hanno collaborato persone legate alle Brigate Rosse o ai Gruppi Armati di sinistra oppure, parlando degli ultimi tempi, quando addirittura Zingaretti ha promosso un condannato in cassazione per violenza sessuale”.

Raffaele Emiliano