Eni-Fondo Gita, prosegue la trattativa su Vinyls

Si è tenuto oggi a Venezia l’incontro tra Eni e i rappresentanti del Fondo Gita, la società elvetica interessata all’acquisizione di Vinyls.

Durante l’incontro odierno sono stati chiariti alcuni “punti importanti della trattativa”, come affermato da Leonardo Bellodi, presidente della Syndial, gruppo Eni, passaggi che consentirebbero di proseguire la negoziazione.

Tra questi, sono stati definiti i termini generali per la cessione degli assets di Syndial per la fornitura di materie prime e servizi alle stesse condizioni pattuite il 12 novembre dello scorso anno con i commissari straordinari presso la sede del Ministero dello Sviluppo economico.

L’incontro fa ben sperare per la cessione della Vinyls e il salvataggio degli impianti di Porto Marghera, Porto Torres e Ravenna e dei relativi lavoratori. Lo stesso Bellodi conferma che “Non abbiamo trovato scogli insormontabili, abbiamo trovato invece una società che ha permesso subito di chiarire due aspetti importanti”.

Il primo, “la membranizzazione dell’impianto di clorosoda di Porto Marghera a cui Eni non parteciperà e questo ha trovato l’accordo del Fondo Gita”.

Poi è stato stabilito che la centrale elettrica di Eni “verrà chiusa solo nel momento in cui ci sarà la nuova centrale costruita da Gita”. “Era molto importante chiarire subito questi aspetti per non creare confusione”, ha aggiunto Bellodi.

Sono state anche fissate le date dei prossimi appuntamenti, che partiranno già dalla settimana entrante, con l’obiettivo di chiudere la trattativa entro la metà di gennaio.

Lunedì, ha proseguito Bellodi, “ci sarà lo scambio dell’accordo di confidentiality agreement che permetterà al Fondo Gita di accedere a informazioni utili sull’acquisto degli assets del ciclo del cloro”.

Sabato prossimo ci sarà un altro incontro a Milano per continuare la trattativa.

“Si conta – ha concluso il presidente di Syndial – di chiudere il prima possibile, la data indicata era il 31 dicembre ma i tempi sono incomprimibili, dunque la data più realistica è la metà di gennaio”.

Marco Notari