Lamezia Terme: ciclisti uccisi, domani i funerali


È prevista per domani 7 dicembre la funzione funebre dei setti ciclisti morti a Lamezia Terme, investiti da un marocchino che guidava sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Il Comune e la Curia hanno organizzato i funerali nello stadio D’Ippolito, in seguito all’assenso dei familiari. Questi si trovano da ieri, insieme ad amici e conoscenti, all’obitorio di Lamezia Terme, lo sgomento per il gravissimo incidente è notevole. Il vescovo, mons. Luigi Cantafora, alla presenza di tutti i sacerdoti della diocesi, eseguirà la cerimonia alle 11.30. Le salme saranno trasferite alla camera ardente allestita nella chiesa di San Giovanni Battista di Calabria questa sera.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime cordoglio per le vittime, inviando un messaggio al sindaco di Lamezia Terme, Giovanni Speranza: “Sono stato profondamente colpito dalla notizia del tragico incidente stradale in cui hanno perso la vita sette suoi concittadini e altri tre sono rimasti gravemente feriti. In questa triste circostanza, nell’esprimere sentimenti di commossa e affettuosa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e di solidale vicinanza ai feriti, desidero rivolgere all’intera comunità di Lamezia Terme la solidarietà di tutto il Paese“.

Il marocchino alla guida dell’auto che ha travolto i ciclisti è Chafik El Ketani, 21enne in regolare permesso di patente, contrariamente a quanto supposto in fase di accertamenti iniziali dalle forze dell’ordine. L’uomo guidava sotto effetto di droghe con suo nipote a bordo, un bimbo di otto anni rimasto ferito ma giudicato non in gravi condizioni. Sembra che la polizia avesse evinto che l’autista ne fosse sprovvisto perché non aveva con sé il documento, ieri mattina, e qualche mese fa, per la conseguenza di un sorpasso troppo ardito, aveva subito una revoca. La stessa manovra ha, poi, provocato la morte dei setti ciclisti che viaggiavano in direzione opposta alla Mercedes.

In Italia da diversi anni, il ventunenne lavorava insieme al padre in un capannone in contrada Mortara, Lamezia Terme.

Carmine Della Pia