Il Senato apre l’archivio sulle stragi

Dieci anni di storia (oscura) nazionale a disposizione di ogni cittadino. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha ieri presentato la digitalizzazione del materiale raccolto ed esaminato dalle commissioni parlamentari sul periodo delle stragi. Un archivio di oltre 20 mila fascicoli riconducibili a 31 filoni d’inchiesta che da oggi potrà essere consultato (in formato digitale) da chiunque voglia farne esplicita richiesta.

“Non esiste una ragione di Stato nemica della verità – ha spiegato la seconda carica dello Stato – e contro il terrorismo si risponde rendendo le istituzioni come ‘case di cristallo’. La trasparenza è la condizione irrinunciabile della democrazia. Nel rispetto della legislazione vigente di Stato – ha continuato Schifani – il Senato si propone di superare tutti gli ostacoli che finora hanno impedito la conoscenza degli elementi utili per la ricerca della verità“.

La mastodontica documentazione si riferisce, ovviamente, alle pagine più oscure della recente storia nazionale, soffermandosi su tutti quegli avvenimenti che rappresentano misteri ancora irrisolti. Dalle stragi di mafia dei primi anni ’90 (che hanno portato all’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino e dei loro agenti di scorta) al delitto Pecorelli, dalla strage di piazza Fontana, al delitto Calabresi. E poi ancora le stragi di Bologna, di piazza della Loggia, il mistero dell‘Uno bianca: nell’archivio digitalizzato consultabile presso gli uffici di palazzo Giustiniani è possibile approfondire la conoscenza di tutti gli avvenimenti più traumatici della recente democrazia italiana. Senza tralasciare il materiale sul “terrorismo di destra e di sinistra“, sul caso Moro, sul DC9 di Ustica, sulla P2 e anche sul più recente dossier Mitrokhin.

“La messa a disposizione degli atti del Parlamento – ha spiegato ancora il presidente del Senato – va nella direzione delle richieste dei familiari delle vittime delle stragi. È necessario ritornare alle loro storie, sentirci come in debito morale e civile con ciascuno di loro“.

“È grave – ha lamentato Schifani – che in 14 stragi di terrorismo non siano stati ancora individuati i mandanti. Ci sono ancora molte verità da ricercare con onestà e coraggio, senza pregiudizi. La prima forma di giustizia è la verità. Sono nemici della verità – ha concluso – le strumentalizzazioni, i depistaggi e le faziosità”.

Chiunque volesse accedere all’archivio storico di palazzo Giustiniani dovrà inoltrare formale richiesta, compilando un modulo scaricabile sul sito Internet del Senato.

Maria Saporito