I funerali per i 7 ciclisti morti domenica scorsa, investiti da un’auto che correva a folle velocità, si sono svolti oggi a Lamezie Terme, in lutto cittadino. Quando le bare sono state condotte all’interno dello stadio D’Ippolito, che ospitava più di 7000 persone, un lungo applauso è sorto spontaneamente.
Tra le gente accorsa a regalare un ultimo saluto agli sfortunati ciclisti c’erano numerose scolaresche (una delle vittime, Giovanni Nicotera, insegnava in una scuola locale), cittadini e personalità di istituzioni locali e regionali. Anche il Cosenza Calcio al completo si è presentato allo stadio per partecipare alla cerimonia.
Il rito è stato eseguito da monsignor Luigi Cantafora, con l’aiuto dei sacerdoti delle parrocchie situate nelle varie zone da cui provenivano le vittime.
Nel corso dell’omelia, il vescovo ha ricordato che “davanti alla morte tutti noi restiamo attoniti. Davanti a queste morti siamo inermi e profondamente rattristati. Nel cuore della domenica, la notizia dell’incidente che ha coinvolto questi nostri fratelli ci ha travolti, ha gettato tutta la città in un turbine di dolore. Ha parlato al cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne d’Italia. Noi abbiamo sempre bisogno di capire le dinamiche, spiegare le cause di fatti così terribili, attribuire le colpe. E quindi è cominciata la ridda di sentimenti contrastanti e di sfoghi legittimi.”
“Ma, davanti a questi nostri fratelli”, ha continuato, “davanti al dramma della vita e della morte, le domande si fanno più profonde, cercano risposte, oltre che in noi, soprattutto nella parola di Dio. Dinanzi a questo grande dolore non ci resta che fissare il volto del Cristo morente, totalmente abbandonato al Padre. Solo così quel cuore ha trovato pace. Siamo qui per esprimere fraterna solidarietà ai familiari. Ci sentiamo in questo momento coinvolti nella responsabilità di vivere il gesto più grande: comprendere, amare, perdonare”.
Il sacerdote ha anche letto un messaggio arrivato dal Papa Benedetto XVI: “Il Sommo Pontefice desidera esprimere il suo profondo cordoglio e assicurare spiritualmente vicinanza ai familiari e all’intera comunità, tutti fortemente provati per la perdita dei propri cari. Inoltre affida le anime dei fratelli defunti a materna intercessessione Beata Vergine Maria”.
Durante la cerimonia alcuni familiari, straziati dal dolore, hanno accusato malori e svenimenti. Una persona è stata portata fuori dallo stadio tramite una barella fornita dalla Croce rossa italiana.
Sotto al palco dal quale parlava il vescovo era esposto uno striscione su cui stava la scritta: “Vi hanno strappato dalla terra, nessuno vi strapperà dai nostri cuori”.
Gianluca Bartalucci