La confessione di Bocchino: Sì, ho incontrato Berlusconi

“Voglio dire innanzitutto con grande chiarezza e trasparenza che l’incontro c’è stato, c’è stato martedì scorso a Roma nell’ufficio di Berlusconi”. Inizia da qui il coming out del capogruppo di Fli, Italo Bocchino, che ha ieri affidato a un videomessaggio la volontà di vuotare il sacco, raccontando di quel faccia a faccia segreto in un primo momento smentito. Il finiano di ferro, in maniche di camicia, ha consegnato agli ascoltatori la sua verità, nel tentativo di fugare i dubbi dei più sospettosi.

“Il motivo dell’incontro – ha spiegato Bocchino – era quello di spiegare a quattrocchi a Berlusconi, dopo 16 anni di convivenza politica, per conto del presidente Fini la proposta che lo stesso presidente della Camera aveva illustrato nella convention di Perugia. Ho spiegato a Berlusconi che la richiesta di dimissioni che Fini aveva avanzato – ha proseguito il capogruppo dei deputati futuristi – non era la richiesta da parte di chi voleva passare dal fronte del berlusconismo all’antiberlusconismo, né tanto meno una vendetta personale nei confronti di Berlusconi”.

“Ho cercato di spiegare a Berlusconi – ha proseguito Bocchino – che noi vogliamo favorire una nuova fase politica per il Paese, una fase positiva: chiediamo innanzitutto un nuovo programma perché tutto si può dire meno che il Paese sta meglio oggi che due anni fa. Ho spiegato a Berlusconi che noi chiediamo anche una nuova maggioranza, aperta non solo a Berlusconi e Bossi ma anche a Fini e  Casini, che rappresentano la parte più moderata ed europea del centrodestra italiano”.

Quanto alla necessità di nominare un nuovo premier: “Rappresenta – ha spiegato Bocchino – solo la parte residuale del problema. Solo alla fine, a nostro giudizio, va posto il problema di chi deve fare il presidente del Consiglio perché a noi interessano i  progetti ancor prima delle persone e non intessano affatto le poltrone”.

“L’incontro – ha ripreso il finiano, ritornando sul faccia a faccia col Cavaliere – doveva essere riservato come richiede un momento delicato come quello attuale. Ovviamente riservato non significa segreto, però dobbiamo prendere atto con rammarico che è stato spiattellato dopo poche ore, dimostrando che con Berlusconi è veramente difficile instaurare qualsiasi trattativa. E’ prevalsa ancora una volta – ha rincarato Bocchino – l’inaffidabilità e, cosa ancora più grave, l’attaccamento alla poltrona“.

Il capogruppo di Fli alla Camera ha quindi puntato l’indice contro Berlusconi che preferisce giungere allo “scontro muscolare” in Parlamento (a danno del Paese) anziché rassegnare le dimissioni, stigmatizzando una scelta irresponsabile che – a parere di Bocchino – rappresenta l’ennesima deriva personalistica del Pdl, stregato da un premier in cerca di elezioni anticipate

“L’Italia – ha ripreso il finiano – non ha bisogno né di una maggioranza posticcia, allargata a qualche personaggio dell’Idv, né tanto meno ha bisogno di elezioni anticipate. Non è questo che serve al Paese ed è per questo che voteremo la nostra mozione di sfiducia e dal giorno dopo – ha concluso – comincerà una nuova stagione per l’Italia”.

Maria Saporito