La Regione Abruzzo liquida i precari del Sir: cosa c’è dietro?

Un mese fa Newnotizie aveva raccolto l’invito dei precari “informatici” della Regione Abruzzo ad ascoltare la loro storia. Circa 40 persone che nell’arco degli ultimi 10 anni hanno vissuto di rinnovi di contratti e speranze di stabilizzazione. Certo, nel Palazzo di Via Leonardo da Vinci assieme a loro c’erano altri 100 precari che vivevano col fiato sospeso: il primo Dicembre, infatti, scadevano per loro i contratti che la Regione non avrebbe più rinnovato. Il Partito Democratico, di concerto con la maggioranza Pdl, aveva proposto il 6 Novembre una legge per stabilizzare i 150 precari che rischiavano il posto. Legge che, a detta dell’assessore al personale interno Federica Carpineta, era stata bocciata dalla Funzione Pubblica e quindi non presentata in Consiglio Regionale.

Tutti a casa, quindi? Non esattamente, dato che alla fine di Novembre la Regione ha deciso di prorogare i contratti di tutti i precari. Tranne quelli del Servizio Informativo Regionale (Sir). Perché? Per rispondere si potrebbe cominciare col mettere in fila tre passaggi. Il primo: già due mesi fa Luciano Cococcia, responsabile in Regione dell’Ufficio Società dell’Informazione, interrogato da Newnotizie sul destino dei precari rispondeva: “Ci vorrebbe una palla di vetro per rispondere.” Certo è che “i costi di esternalizzazione (del Sir, ndr) sarebbero molto alti”.

Il secondo: il 12 Novembre Pierpaolo Petrucci, consigliere Provinciale di Lavoro e Futuro, presenta un ordine del giorno in favore di Abruzzo Engineering (AE), società a capitale misto della quale la Regione Abruzzo è socio di maggioranza. E proprio in virtù di quest’ultimo particolare Petrucci chiede un intervento per rilanciare la società e impegnarla in settori inerenti alla sua vocazione. Di cosa si occupa la Abruzzo Engineering? Nella mission che compare sul sito della società si legge che “ha come obiettivo fondamentale (lo) sviluppo di servizi innovativi per la Pubblica Amministrazione”.

E infine il terzo passaggio: l’assessore Carpineta, intervistata un mese fa sulla questione dei precari e sull’eventualità di possibili esternalizzazioni, rispondeva: “Io penso che se il mercato riesca a (offrire un) servizio in maniera più efficiente, noi abbiamo il dovere di rivolgerci al mercato.

A questo punto l’obiettivo sembra chiaro: la Regione avrebbe fatto fuori i precari del Sir per lasciar spazio a commesse esterne. Domenico Longhi, direttore del Sir e fino a poco tempo fa membro del Consiglio di Amministrazione Di AE, nega: “Nessuna esternalizzazione. Per il sistema informatico ripartiremo dalla collaborazione con l’Arit (Agenzia Regionale per l’Informatica e telematica).” E anche se ci informa di aver già avviato procedure per assumere nuovamente i precari “informatici” rimasti a casa, i dubbi sul loro destino restano tutti.

Per scioglierli, però, potrebbe essere interessante guardare alle ultime vicende di Abruzzo Engineering: la società ha chiuso il bilancio 2009 con un passivo di 19 milioni di euro nei confronti del socio privato (al 30%) Selex Service Management (azienda del gruppo Finmeccanica). Il Presidente Chiodi, che attraverso la Regione controlla il 60% di AE, ne ha deciso la liquidazione, e subito per i sindacati il problema è diventato quello di trovare soluzione per i 193 lavoratori della società. La strada da percorrere sembra essere quella della liquidazione “in bonis”: costituendo una nuova società si eviterebbe il fallimento di AE, garantendo la ricollocazione lavorativa dei dipendenti.

La cosa che più ci preme – dichiarava una settimana fa Emilio Spreca della Filcams Cgilè salvaguardare i dipendenti, molti dei quali sono impegnati presso il Comune e la Provincia dell’Aquila in attività legate al post terremoto e alla ricostruzione. È stato avviato un percorso che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, aveva già delineato”. E se il percorso, per una new company creata dalla liquidazione di Abruzzo Engineering, partisse proprio da commesse che la Regione affiderebbe alla nuova società? Magari partendo proprio dalla gestione del Sir. D’altronde rispetto al rilancio di una Società che vede coinvolte Regione, Provincia e Finmeccanica che importanza avrebbero le vite di 40 persone che dal 1 dicembre sono senza un lavoro?

Cristiano Marti