Serie di attentati in Afghanistan fra la nottata di ieri e le prime ore di questa mattina. Due esplosioni che hanno colpito località, di nord e sud del paese. Dimostrazioni della grave crisi che dopo nove anni dall’inizio della guerra, si sta ancora passando.
Ieri sera un ordigno artigianale piazzato su un camion ha ucciso quindici persone. Morti anche alcuni bambini e, ferite quattro persone. Luogo del misfatto Helmand, zona meridionale dell’Afghanistan. Dopo poche ore, un’altra esplosione si è registrata a Kunduz, nord del paese. Un attacco kamikaze ha provocato il ferimento di cinque soldati afghani e nove civili. Non si sono avute vittime, tranne l’attentatore. L’uomo si è fatto esplodere all’interno di un’auto della polizia rubata. Dopo circa un mese si torna a parlare di attentati in Afghanistan. L’ultimo il tredici novembre scorso, quando vennero attaccate una base Nato a Kundoz e l’aeroporto di Jalalabd. Le Nazioni Unite hanno spiegato che lasceranno il paese entro il 2014. ”Il nostro ritiro non rappresenta la vittoria talebana” aveva detto Anders Fogh Rasmussen segretario Nato.
Questa posizione è stata ribadita da David Cameron, premier britannico. Anche in casa nostra molte sono state le discussioni sulla missione. Dibattiti sulla revisione di regole d’ingaggio, numero delle unità militari ed entità della presenza hanno animato le forze politiche italiane. Come tutti i paesi coinvolti, anche l’Italia ha avuto perdite umane.
Matteo Melani