Coldiretti contro l’etilomentro: non si criminalizza il vino

Prima che inizi la discussione è bene mettere un punto fermo. Tutti concordano sul fatto che ci sia bisogno di controlli in modo da fermare le stragi del sabato notte e tutti gli incidenti causati dagli incoscienti che si mettono alla guida dopo aver alzato un po’ troppo il gomito.

La Coldiretti del Piemonte però cerca di sensibilizzare le forze dell’ordine e i tutti gli uomini di legge sul fatto che non bisogna criminalizzare il vino. L’uva e soprattutto il suo derivato maggiore, il vino, sono prodotti della terra. La lavorazione di quest’ultimo comporta grosso lavoro per molti contadini che alla fine cercano di vendere il loro prodotto e guadagnare qualcosa che  permetta loro di continuare la loro attività.

È bene evidenziare come non tutti reggano il vino nello stesso modo. Proprio per questo motivo sarebbe bene distinguere meglio e porre diversi limiti per il tasso di alcol nel sangue. La Coldiretti piemontese propone quindi un certificato medico personale che sia in grado di attestare il livello di tollerabilità individuale di alcol. Su questa base è ovvio che il grado di tollerabilità attuale, fissato dalla legge in 0,5 grammi per litro, è ritenuto ingiustificato.

Tale convinzione si base anche sull’onda dei risultati emersi da alcuni studi che dimostrano come una piccola percentuale di alcol nel sangue sia sufficiente ad alterare il sistema nervoso, rallentare i riflessi, ridurre il campo visivo e la capacità di percezione degli stimoli. A sostenere questa tesi e quella degli agricoltori piemontesi c’è il direttore del reparto di gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Novara, il dottor Mario Del Piano, che con convinzione afferma: “ non è automatico che chi viene scoperto con un livello di 0,51 sia ubriaco. Molti consumatori con quella concentrazione restano sobri, perché abituati al consumo di vino”. Queste parole riassumono al meglio tutto il concetto e l’oggetto del contendere. Si devono fare pertanto le dovute distinzioni.

La Coldiretti parla di vera e propria ‘sindrome da etilometro’ in grado di causare un crollo nei consumi di vino per via della ‘criminalizzazione’ di tale prodotto. Va ricordato  come, ad esempio, il vino rosso presenti proprietà antitumorali e antiossidanti. Esso, se assunto quotidianamente e nei dovuti modi, è un ottimo aiutante per la nostra salute.

È bene quindi che la polemica sollevi anche accesi dibattiti in grado però di portare  a soluzioni concrete che possano tener conto, nel migliore dei modi, sia del mercato del vino  sia della sicurezza stradale senza mettere in discussione la salvaguardia della salute e del benessere di tutte le persone.

Alessandra Solmi