La Health Protection Agency (Hpa) ha confermato le prime vittime del contagio da influenza A, ricordando, però, che l’infezione è pericolosa solo per i soggetti a rischio.
Otto persone sono morte in Gran Bretagna, dunque, per infezione da virus H1N1. Le notizie che circolavano in questi giorni sulla stampa britannica circa una presunta diffusione della pandemia, dichiarata terminata il 10 agosto, hanno avuto una parziale conferma dall’agenzia britannica per la salute.
I decessi imputabili all’influenza, in realtà sono dieci, tutti adulti con meno di 65 anni, ma soltanto otto delle vittime erano state contagiate dal virus H1N1, la cui aggressività, rilevatasi poi fortunatamente inferiore alle aspettative, lo scorso anno ha sollevato un grande allarme mondiale.
L’agenzia britannica non si mostra stupita nel rivedere anche questo inverno il cosiddetto virus A e ricorda che comunque il virus H1N1 è benigno per la maggior parte delle persone, mentre le categorie a rischio di complicazioni comprendono le donne incinte, gli anziani, i cardiopatici, gli ammalati di diabete e di patologie renali, epatiche e polmonari.
Per il professor John Watson, responsabile del dipartimento per le malattie respiratorie della Hpa, la Gran Bretagna “sembra essere l’avanguardia” per affrontare la comparsa di casi mortali di influenza.
“Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un aumento del numero di casi sia dell’influenza del tipo A/H1N1, sia del virus influenzale del tipo B”
“Negli altri paesi europei”, ha aggiunto, “si comincia solo ora a osservare un’attività influenzale del virus H1N1”
La pandemia di influenza A diffusasi lo scorso inverno è stata dichiarata ufficialmente finita dall’Organizzazione mondiale della sanità il 10 agosto. Secondo il bilancio finale dell’Oms, essa si è rivelata ‘moderata’ e meno aggressiva di una normale influenza stagionale.
Marco Notari