Non si placa la bufera sulla Giunta capitolina in seguito alla scoperta di una vera e propria ‘parentopoli’ romana con tanto di assunzioni di fidanzate, mogli, amici, figli e parenti alle due municipalizzate romane Atac e Ama.
Intervistato da Sky Tg 24, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, sul quale cadono non pochi dubbi riguardanti l’intera vicenda, tenta di arginare i danni per la sua amministrazione. “Basta gettare fango – dice il primo cittadino capitolino – Noi vogliamo cambiare. Non c’è comunque un caso Roma. Andate a vedere nelle altre città“, aggiunge Alemanno.
“Lo ripeto, sono stanco di questo fango – ribadisce il sindaco – è una storia montata. Fatela finita. Purtroppo appartiene alla metodologia italiana, noi stiamo facendo di tutto per cambiare le cose”. Alemanno dimostra di non temere l’inchiesta riguardo alle sue presunte responsabilità e sottolinea: “Non ho mai detto quello che hanno scritto i giornali. Sono disponibile a dimettermi se ci sono responsabilità che comunque non ho“.
“Sul rimpasto di Giunta non c’è nulla di deciso”, spiega il primo cittadino commentando alcuni articoli di giornale che parlano della possibilità di un rimpasto in Giunta a seguito dello scandalo.
“Come al solito si tratta di ricostruzioni di carattere giornalistico – spiega Alemanno – non c’è nulla di deciso ed è impensabile fare un passo del genere senza un confronto molto approfondito con il Pdl che è il partito della maggioranza”. Del resto, fa notare l’esponente del Pdl, di rimpasto di Giunta si parla da tempo, anche prima che venisse alla luce la vicenda ‘parentopoli’. “La mia prospettiva – chiarisce Alemanno – è quella di giungere ad un rimpasto legato all’allargamento, una prospettiva legata all’approvazione del codice delle autonomie che avverrà tra qualche mese”.
Intanto, l’amministratore delegato di Atac Maurizio Basile rivela che “delle circa 850 assunzioni per così dire incriminate, avvenute negli ultimi due anni in Atac, la metà riguarda macchinisti e operai. L’altra metà è stata effettuata invece a chiamata diretta ed è su queste che si concentra l’inchiesta interna”. Secondo quanto si apprende, alcune delle 850 assunzioni facili riguarderebbero incarichi in Trambus e Metro, le due aziende fuse in Atac il 31 dicembre 2009.
Si mostra fiducioso sull’esito delle indagini anche l’amministratore delegato dell’Ama, Franco Panzironi, il quale dichiara di aver seguito le disposizioni previste dalla legge nella gestione della municipalizzata romana per la raccolta dei rifiuti, finita nella bufera assieme ad Atac.
Raffaele Emiliano