Giornata di sciopero in viale Mazzini, dove una folta rappresentanza di dipendenti Rai ha manifestato contro le esternalizzazioni e i tagli previsti dal nuovo piano industriale. Tanti i lavoratori che hanno preso parte alla protesta, con delegazioni giunte a Roma anche dalle altre sedi Rai da Napoli a Torino. La presenza del grosso presidio sindacale ha persino costretto i vigili urbani a chiudere il traffico su una delle due corsie di viale Mazzini.
Tra i volti noti presente tutto lo stato maggiore della redazione di ‘Annozero’, a partire da Michele Santoro e Sandro Ruotolo.
“Smantellano la parte tecnologica della Rai e colpiscono chi lavora per mantenere nani e ballerine”, ha dichiarato nel corso della manifestazione Emilio Miceli, segretario generale Slc-Cgil, aggiungendo: “chiediamo una commissione che indaghi sugli sprechi”.
Duro anche il commento da parte del segretario generale Uilcom, Bruno Di Cola, il quale ha sottolineato come ”tra la situazione politica allarmante, i contrasti nel Cda, le polemiche del direttore generale con i vari programmi, ultimo in ordine di tempo quello di Fabio Fazio, c’è uno scollamento tra la dirigenza e gli interessi dell’azienda. Non condividiamo – ha spiegato Cola – questo piano industriale che presenta solo tagli, è un ridimensionamento, non è un intervento sui costi. La Rai si sta suicidando”. E ”così facendo – ha aggiunto il segretario generale della Uilcom – a livello competitivo l’azienda assumerà una posizione d’inferiorità e di uscita dal mercato”.
Critico nei confronti della dura presa di posizione dei lavoratori Rai è stato, come prevedibile, il direttore generale Mauro Masi, uno dei principali bersagli della stessa manifestazione, bollata dal dg come una “manifestazione di alcune sigle sindacali oggi in Rai” (hanno invece aderito tutte le principali rappresentanze con la sola eccezione della Cisl, ndr) e come ”un grave e controproducente errore”.
A detta di Masi, infatti, la protesta ”allontana dal tavolo delle trattative e da quel dialogo necessario per trovare soluzioni in un momento in cui c’è bisogno di collaborazione da parte di tutti”. Il direttore generale ha ribadito ”di essere sempre disponibile al dialogo, 24 ore al giorno sette giorni su sette, ma sempre e solo nell’interesse dell’Azienda”.
Diversi i giudizi emersi dai vari componenti del consiglio di amministrazione della Rai. Per il consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo, che ha sottolineato il “grande rispetto per i lavoratori della Rai che oggi hanno deciso di scioperare”, è necessario un ritorno al dialogo, nella convinzione ”che il piano industriale non sia stato spiegato bene”. Secondo Rizzo Nervo infatti ”il piano non prevede affatto il ridimensionamento dell’azienda, anzi mette al centro il prodotto che è il vero core business e crea le condizioni per il risanamento attraverso l’aumento delle produzioni interne e non la cessione all’esterno dei contenuti del servizio pubblico. Per questo – ha spiegato il consigliere di minoranza – ritengo che il tavolo del confronto deve restare aperto ma l’azienda deve finalmente illustrare con chiarezza la situazione e i contenuti del piano industriale”.
Solidale con i dipendenti della tv pubblica in mobilitazione l’intero centrosinistra.”Sono al fianco degli operai, degli impiegati e dei quadri della Rai, che oggi scioperano” – ha scritto sul suo sito il leader di ‘Sinistra Ecologia e Libertà’ e governatore della Regione Puglia Nichi Vendola – ”perché non vogliono assistere al declino della loro azienda. I lavoratori della Rai scioperano contro il Piano Industriale che, di fronte ai problemi di bilancio dell’azienda, non trova migliore soluzione se non quella di scaricare i costi della crisi sui lavoratori, mortificando chi quella azienda l’ha costruita”. Un Piano che – ha sottolineato Vendola – “esternalizza il lavoro, cede i settori strategici della Rai, e chiudendo la porta in faccia a molti lavoratori, rinuncia a produrre nuove idee, rinuncia all’innovazione e alla creatività” mettendo “una pietra sul futuro dell’azienda culturale più importante del nostro Paese”.
Vicinanza ai dipendenti Rai è giunta anche dal Partito Democratico, che in una nota redatta dal responsabile cultura Matteo Orfini e dal presidente del Forum informazione del partito Carlo Rognoni, ha fatto sapere di sostenere “le ragioni dei lavoratori Rai che oggi scioperano. Il futuro della Rai non può prescindere dalla valorizzazione delle professionalità interne che sono la vera ricchezza del servizio pubblico. Oggi la Rai deve dimostrarsi all’altezza della sfida dell’innovazione tecnologica e non potrà certo farlo procedendo con scelte improvvisate, nascoste dietro la pur evidente esigenza di risanare i conti”.
Raffaele Emiliano