La fine del sacchetto di plastica è stata annunciata da tempo e più volte smentita. Dopo innumerevoli proroghe, dal prossimo 1° gennaio 2011 avrà il via la legge che regola il divieto dei sacchetti di plastica (in polietilene).
In un primo momento ne sarà vietata solo la produzione, mentre ai commercianti sarà ancora permesso l’utilizzo per lo smaltimento delle scorte di magazzino; poi la legge prevede il solo uso di bio-shopper, sacchetti di materiale biodegradabile, per nulla inquinanti e facilmente smaltibili. Chi non rispetta il divieto rischia multe fino a 250 euro.
Le statistiche di Legambiente dicono che ogni italiano registrato all’anagrafe, utilizzi circa 300 sacchetti di plastica non biodegradabili all’anno, per un totale molto prossimo ai 20 miliardi all’anno solo in Italia (se li stendessimo si arriverebbe a coprire un’area vasta come la Valle d’Aosta). Il loro peso è di circa 260.000 tonnellate (di polietilene – PE), di cui il 28% circa diventa rifiuto. Il dato allarmante è che un singolo sacchetto rimane nell’ambiente, prima di essere degradato, da un minimo di 15 ad un massimo di 1000 anni, con danni incalcolabili per l’ambiente e ingenti costi a carico delle amministrazioni.
Così, tra meno di un mese non sarà più possibile uscire dal supermercato con le “bustone” di plastica e al loro posto saranno ammesse solo le più rispettose buste ecologiche. L’unico inconveniente è il costo (pressoché triplo) di un sacchetto biodegradabile in confronto ad uno “normale”, oltre ovviamente ad una performance di resistenza lievemente inferiore allo standard a cui siamo abituati.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e abituare i cittadini a questa nuova idea, il governo ha previsto nel frattempo un programma che miri a contrarre in modo progressivo la produzione di sacchetti di plastica tradizionali, per ridurre nel tempo la loro commercializzazione, fino ad arrivare allo stop definitivo. Per portare a buon fine questo intento, ha stanziato un milione di euro, che sarà utilizzato anche per analizzare il ciclo di vita dei sacchetti biodegradabili e il funzionamento della distribuzione capillare delle nuove buste in Mater-Bi.
Adriana Ruggeri