Yara, nuovi sospetti: possibili ritorsioni contro Fulvio Gambirasio

Brembate di Sopra (Bergamo) –  Nuove ipotesi degli inquirenti per il caso di Yara Gambirasio. Grossi dubbi nell’ambiente dell’edilizia. Un mondo, quello delle costruzioni, dove opera Fulvio,  il padre della tredicenne. Gli investigatori tentano di dare una risposta dopo 15 giorni di ricerche infruttuose che hanno portato in carcere Mohammed Fikri,  ancora indagato.

Continuano le indagini, ovviamente, ma i carabinieri e la polizia focalizzano la loro attenzione nei rapporti di lavoro, attuali e passati, del papà di Yara.  Fulvio, però, ha escluso qualsiasi risentimento nei suoi confronti da parte di qualcuno capace di un gesto estremo come l’aver rapito la figlia. “Non abbiamo nemici” sostiene Gambirasio ed è d’accordo anche il suo datore di lavoro, Paolo Gamba, interrogato dai carabinieri del Racis.

Gli inquirenti non trascurano, però, nessuna pista e non escludono che tra le persone che hanno lavorato con il papà della ragazza, ci possa essere qualcuno che si sia sentito ferito o tradito per chissà quale motivo. Che il papà di Yara sia una persona per bene ne sono convinti tutti quelli che lo conoscono, descritto come una persona che rispetta le regole, ma questo potrebbe essere un movente: e se, nel rispetto delle regole, avesse ostacolato qualcuno?

I carabinieri, intanto, sono tornati nel cantiere del centro commerciale di Mapello, dove avevano indirizzato i cani molecolari e dove lavorava l’operaio marocchino scarcerato per insufficienza di prove. Nel cantiere si continua a cercare utilizzando il termografo per escludere la presenza di un cadavere.

Da quando è scomparsa Yara sono arrivate più di 15 mila telefonate che vengono vagliate attentamente perché, in una queste, potrebbe nascondersi la soluzione. Si stanno svolgendo le analisi tecniche per individuare con esattezza in quale punto si trovasse il cellulare della ginnasta e quindi lei stessa, quando tra le 18 e le 19 del 26 novembre, appena uscita dalla palestra, c’è stato uno scambio di sms con la sua amica. Nonostante il centro sportivo sia dotato di telecamere, non ci sono immagini da visionare a causa di un guasto al momento della scomparsa.

Si brancola ancora nel buio, ma la tesi più accreditata, per il momento, resta quella di rapimento da parte di una persona che la ragazza conosceva o che non potesse essere motivo di sospetti dalla piccola Yara.

Forse per una segnalazione, ieri, per il terzo giorno consecutivo si sarebbe anche perlustrato il fondo agricolo compreso tra le vie Tresolzio e Lesina, vicine sia alla palestra che a casa Gambirasio. Testimoni avrebbero notato un’auto ai margini del campo di mais e due persone intente a cercare qualcosa per terra; uno dei due avrebbe poi trovato qualcosa e dopo averla riposta in un sacchetto, avrebbe esultato alzando le braccia in segno di giubilo. Resta da stabilire se il fatto possa essere ricondotto al caso di Yara Gambirasio.

Cosmo de La Fuente