General Electric acquista Wellstream per 1,3 miliardi di $

La multinazionale statunitense General Electric (Ge), attiva nel settore tecnologico e dei servizi, prima compagnia al mondo per importanza secondo la rivista Forbes, dichiara ufficialmente di aver chiuso un accordo per l’acquisizione delle società petrolifera britannica Wellstream.

Costo dell’operazione dichiarato 800 milioni di sterline in contanti, circa 1,3 miliardi di dollari Usa.

Gli azionisti di Wellstream riceveranno 786 pence per azione, tra cui anche un dividendo straordinario di 6 pence, come premio del 29% sul prezzo di chiusura del 20 settembre scorso, data precedente all’annuncio di Wellstream. Dalle ultime indiscrezioni l’operazione, di fatto, dovrebbe essere conclusa entro il primo trimestre 2011.

Ge, nel contempo, ha aumentato il suo dividendo trimestrale del 17%, passando così da 12 centesimi di dollaro a 14 centesimi per azione. In un comunicato ufficiale del gruppo, il Ceo Jeff Immelt ha dichiarato che Ge può permettersi per la seconda volta nell’anno tale scelta grazie ad una forte generazione di cassa, una netta accelerazione della sua divisione finanziaria e alle ottime performance delle sue attività industriali negli ultimi mesi dell’anno.

In realtà, dai dati dell’ultimo trimestre 2010, è stata la divisione Healthcare a registrare la migliore performance, con un aumento dei profitti pari al 14%. Importante la crescita degli ordini dell’intero gruppo a 19,4 miliardi di dollari, + 7%, che ha generato delle attese a partire dal 2011 sia per quanto riguarda gli utili, sia i dividendi, entrambi al di sotto delle aspettative.

Il terzo trimestre, infatti, ha visto un calo dell’utile netto del 18%, a 2,06 miliardi di dollari, pari a 0,18 dollari per azione, che, al netto delle voci straordinarie, risulta di 0,29 dollari per azione.

Il dato, di gran lunga inferiore a quello atteso dagli analisti, che avevano previsto in media 0,27 dollari per azione, è addebitabile soprattutto alle perdite della divisione giapponese e dal generale calo della domanda di grandi macchine industriali, tra cui i motori destinati agli aerei e le turbine eoliche.

In calo anche i ricavi, in flessione del 5% a 35,9 miliardi di dollari, anche questo un dato inferiore alle previsioni che avevano invece ipotizzato una somma pari a 37,5 miliardi.

Marco Notari