Hallacas venezuelane per un Natale dal sapore tropicale

Hallacas venezuelane

Sarà perché l’italiano è un popolo di viaggiatori o perché nelle nostre città gli immigrati sono oramai parte integrante del tessuto sociale, ma  la mentalità a tavola comincia a cambiare. Fermo restando che la cucina mediterranea è sicuramente tra le migliori in fatto di sapori e di salute, sulle tavole degli italiani cominciano a vedersi piatti dai gusti esotici, piatti indiani, cinesi , messicani. Tra i paesi dell’America latina il Venezuela riscuote un grosso successo per via delle sue specialità culinarie a base d’ingredienti semplici come il mais, i fagioli neri, il riso.

La hallaca viene considerata dal venezuelano il risultato di un processo storico della società. Le foglie che la ricoprono ai dettagli che adornano il soffritto di carni, spezie e frutti che, al momento dell’apertura dell’involucro, dopo la lunga cottura in acqua bollente, si sprigiona il tipico profumo del Natale venezuelano. Ogni ingrediente ha la sua storia: la foglia di plàtano (plantain) usata sia dal nero africano che dall’indiano americano, è un meraviglioso involucro che ci riporta alle origini indigene del popolo caraibico; l’impasto a base di mais reso arancione da coloranti naturali è la base di molte specialità del paese di Simón Bolivar; nel ripieno l’influenza degli spagnoli con il pollo, il manzo, il maiale, le olive, tutto finemente tagliuzzato e insaporito con la cottura. Le diverse origini degli ingredienti si complementano armoniosamente in questo piatto, espressione del popolo meticcio venezuelano.

Il termine ‘Hallaca’ deriva dal guaranì ‘ayua’ che significa ‘miscelare’, poi trasformatasi in ‘ayaca’.

La hallaca è diventata uno dei piatti venezuelani più ricercati in Italia. Si moltiplicano i video su youtube. In questo periodo sono molti i venezuelani o gli italiani che hanno assaggiato questa specialità, che si mettono all’affannosa ricerca di chi possa cucinare questo delizioso manicaretto o fornire una ricetta dettagliata. Se fate parte di questi ultimi siete nel posto giusto. Gli ingredienti non sono facili da trovare, soprattutto le foglie di plantain (cambur o platano) che avvolgono il composto di farina di mais ripieno di carne, olive, uvetta, prugne, e altri ingredienti che vado ad elencare.

Lo spezzatino per il ripieno:

· 1 Kg. Arrosto di maiale cochino tagliato a pezzetti

· 2 Kg. di carne di manzo tagliata finemente

· 2 Kg. di petto di pollo tagliato a pezzi

· ½ Kg. di pancetta affumicata a pezzetti

· 1 ½ Kg. di cipolla tagliata a pezzettini

· ½ Kg. aglio porro

· ½ tazza di capperi

· 1 Kg. di peperoni rossi

· 2 Kg. di pomodori fatti a pezzettini

· 1 tazza di uva sultanina

· 1 bicchiere di marsala

· ½ bicchiere di aceto rosso

· ½ kg di zucchero di canna

· 2/3 tazze di farina di mais precotta (Harina Pan)

· Sale

· Pepe

· Olio con polvere di onoto

Ornamento

· 1 Kg. di peperoni rossi tagliati a listarelle

· ½ Kg. pancetta a pezzettini

· ½ Kg. carne di maiale tagliata a strisce

· ½ Kg. di petti di pollo

· ½ Kg. cipolla a cerchi

· 200 gr di capperi

· 400 gr di olive nere

· ½ Kg. di uvetta

Le foglie

· 50 pezzi di foglie di banano 30×30 cm.

· 50 pezzi di foglie plátano dimensioni 20×20 cm.

· Un gomitolo di filo per alimenti

 

Dopo averla tagliuzzata, far bollire in pentole diverse i vari tipi di carne , fino a metà della cottura. In una grossa padella rosolare la cipolla e l’aglio porro, aggiungere il peperone e subito dopo tutta la carne. A fine cottura sfumare con il vino marsala.

Preparare l’impasto composto da acqua tiepida, sale e farina di mais Harina Pan fino a ottenere un composto soffice da mettere da parte. Preparare le foglie e gli adorni che serviranno. Prendere  un pezzo di foglia più grande e ungerla con un po’ di olio e onoto, porre al centro della foglia una pallina di massa e schiacciarla con le dita creando una circonferenza simmetrica. Aggiungere lo spezzatino freddo e sistemare gli adorni prima elencati. Piegare la parte larga della foglia e formare un pacchetto piegando gli estremi verso l’interno, avvolgere il tutto in una foglia più piccola. Legare la hallaca con il filo incrociando due volte in ogni senso.

Introdurre i pacchetti realizzati in una grossa pentola d’acqua e far bollire per un’ora. Scolare le hallacas e portare in tavola. Se volete fare come le massaie venezuelane che ne preparano a centinaia, una volta raffreddate, le conserverete in frigo per alcuni giorni per poi scaldarle in acqua bollente per venti minuti prima di consumarle.

Feliz Navidad

Cosmo de La Fuente