L’ordine del presidente del Consiglio era stato perentorio: domenica tutti in piazza per spiegare alla gente ciò che sta accadendo. Detto fatto: i gazebo della libertà allestiti ieri nelle principali città del Paese hanno ospitato stuoli di promotori pronti a scandire la formula magica: il governo del fare non può essere fermato.
Di più: i militanti pidiellini hanno chiesto alla gente accorsa nelle piazze (ma anche nei teatri e nelle sale convegni) di sottoscrivere una petizione, “Io do fiducia al governo Berlusconi. Il 14 dicembre o fiducia o voto anticipato”, con la quale si è rimarcata l’esigenza di andare avanti con l’agenda politica, senza consentire stop o tentennamenti.
E mentre a Milano un aggueritissimo Ignazio La Russa scaldava le folle (sul palco con lui anche il ministro Vittoria Brambilla e Daniela Santanchè), scagliando anatemi contro un isolato contestatore bollato come “l’immancabile cretino”, a Roma a sostenere la causa dell’esecutivo si sono ritrovati tutti i vertici del Pdl.
“Spero che la mediazione delle colombe sortisca effetti – ha dichiarato il sindaco capitolino, Gianni Alemanno – che ci sia la fiducia e che il governo possa andare avanti costruendo un patto di legislatura naturalmente prendendo degli impegni. Non è che si tratta di lasciare tutto immutato ma l’importante è che Berlusconi abbia la fiducia per andare avanti. Sarebbe sbagliatissimo in questo momento andare al voto – ha rimarcato il primo cittadino di Roma – la legge elettorale può essere un terreno di dialogo e di confronto, ma non per tentare di buttare giù Berlusconi”.
Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha ribadito la sua “condanna” nei confronti del presidente della Camera: “E’ Fini – ha esordito – che sta in una posizione di assoluta rigidità. I moderati di Fli devono decidere se rimangono collocati con l’area di centrodestra o se si collocano con Futuro e libertà che unirà i propri voti a quelli del Pd e dell’Idv cambiando totalmente di campo e vanificando l’ipotesi paradossale che ho letto che loro vogliono rifondare il centrodestra. Non rifonderanno il centrodestra, e se mantengono questa posizione – ha concluso – vanno a fare gli utili idioti del centrosinistra“.
Più “colorato” l’intervento di Maurizio Gasparri, che dal palco del centro Congressi dell’Eur ha fornito il suo personale giudizio sulla manifestazione del Pd a Roma: “Facciamo un coretto – ha proposto, rivolgendosi alla platea – Ieri (Due giorni fa per chi legge, ndr) Bersani ci ha fatto il coretto, sembra il capo filiale di un supermercato Coop che alle 19 torna a casa, si mette le pantofole e guarda una partita di calcio. Bersani fa una tristezza infinita. Rispetto a lui – ha osservato il capogruppo dei senatori del Pdl – meglio anche il bizzarro Vendola“.
E in serata il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha incontrato i senatori del partito in un noto ristorante capitolino per fare il punto della situazione. “Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini, sommando i loro voti con la sinistra – ha detto Silvio Berlusconi – perdono ogni credibilità, come dimostrano i sondaggi di cui siamo in possesso. Non hanno i voti, dove vanno?”.
Sul discorso che pronuncerà in Parlamento per chiedere la fiducia al governo: “Tratterò temi elevati evitando le polemiche – ha assicurato il Cavaliere – Domani (oggi per chi legge, ndr) in Senato farò un discorso di alto profilo e sono sicuro – ha concluso – che il governo, il giorno dopo, avrà la fiducia”.
Maria Saporito