Polidori vota la fiducia, Berbareschi attacca

Era una delle colombe di Futuro e Libertà, invece al momento decisivo, Catia Polidori si è espressa a favore del governo e la sua scelta ha scatenato un parapiglia in aula che ha costretto il presidente Fini a sospendere momentaneamente la seduta.

Subito dopo il voto la Polidori è uscita dall’Aula diretta verso la sala del governo, scortata da alcuni dei parlamentari del Pdl.
La stessa cosa ha fatto poi Antonio Razzi, che nelle ultime ore aveva lasciato l’Idv per passare al movimento filogovernativo Noi Sud.
Entrambi i deputati avrebbero incontrato in un faccia a faccia il premier Silvio Berlusconi che avrebbe espresso loro a caldo il proprio riconoscimento per avere contribuito a scongiurare, almeno temporaneamente, la crisi.
Il condizionale però è d’obbligo: la circostanza, riportata dalle agenzie, è stata infatti smentita da Lucio Barani, uno dei deputati che l’hanno accompagnata fuori dall’emiciclo, secondo cui la parlamentare è stata solo tenuta a distanza dai giornalisti che l’assediavano.

Ho votato contro la sfiducia perchè è fondamentale non privare il Paese di un governo che possa garantire la stabilità che il momento attuale richiede, ha detto poi alla stampa la Polidori.
Rimango coerente con me stessa per aver dichiarato dal 29 luglio in poi che, pur approvando l’azione di stimolo promossa da Futuro e libertà sin dalla sua fondazione, non avrei mai votato contro il governo.

L’accusa sul suo voto alimenta nuove polemiche.
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato ironicamente che evidentemente la notte ha portato consiglio, con riferimento alle parole pronunciate lunedì al Senato dal presidente del Consiglio.
Luca Barbareschi, uno dei fedelissimi di Fini, dà un’ulteriore interpretazione dell’accaduto: Persone come la Polidori è meglio perderle per strada. Ieri aveva confermato il no alla fiducia e poi stamattina ha detto che aveva problemi con il Cepu. Ma vi rendete conto che cosa sta succedendo? Siamo alla corruzione di pubblico ufficiale.
Francesco Polidori, indicato come il cugino della deputata, è titolare del Cepu, l’istituto privato per la formazione a domicilio e secondo Barbareschi la sua collega avrebbe ricevuto pressioni per un voto favorevole all’esecutivo.
Sappiamo per certo che la Polidori ha ottenuto rassicurazioni che la favoriscono.

Lo scorso 19 luglio Silvio Berlusconi aveva partecipato a Novedrate, nel Comasco, ad un’iniziativa presso l’Ecampus, l’ateneo telematico creato dal fondatore del Cepu, e il suo intervento aveva fatto molto discutere sia perché avveniva a un paio di giorni dall’approdo in Parlamento della riforma universitaria voluta dalla Gelmini, sia perché era stata l’occasione per un nuovo attacco a Rosy Bindi sul tema della bellezza.
 Il caso Polidori rimette ora l’istituto – diventato famoso anche per avere avuto tra i suoi testimonial Antonio Di Pietro e Alessandro Del Piero – sotto i riflettori. I finiani se la sono legata al dito. Uno su tutti, Fabio Granata:  L’Università è una questione delicata. Al Senato vedremo se presentare emendamenti. Per esempio, sul Cepu non escludo che ci saranno modifiche.

Matteo Oliviero