Fini e le dimissioni, Violante: “Non ha nessun obbligo”

Fini? “Non ha nessun obbligo costituzionale di dimettersi e tantomeno ha un divieto di fare politica”. E’ l’opinione di una ex presidente della Camera come Irene Pivetti, in merito ai fatti che hanno scombussolato la politica a seguire dal voto sulla mozione di sfiducia di martedì scorso. “Tecnicamente non viola nessuna norma – continua la Pivetti – la sua può essere una valutazione di natura politica. Ma questo è inevitabile nel momento in cui si fa Presidente della Camera un segretario di partito. Quando è stato nominato presidente, Fini era già segretario di Alleanza Nazionale“.

“I casi – prosegue l’ex leghista – sono solo due: o si fa come Bertinotti, che per fare il Presidente ha distrutto il partito, oppure non si fa politica, non ci sono altre vie. Ma non mi pare che ci siano contestazioni nel merito della gestione dell’aula ai danni di Fini. Nessuno lo ha accusato di interferenze nell’organizzazione dell’ordine del giorno o sul fatto che non sappia tenere l’aula. Capisco la richiesta del PdL ma è totalmente infondata, tecnicamente non ha fondamento”.

Concorde, da sinistra, un’altro primo inquilino di Montecitorio, Luciano violante. “Se nell’esercizio delle proprie funzioni i Presidenti di Camera e Senato vengono meno ad alcuni specifici doveri, a quel punto si pone un problema di incompatibilità con la funzione”, spiega Violante a CnrMedia, “ma finché ciò non accade, non vedo il problema. Per questioni di altro genere, non c’è niente che imponga ai Presidenti di dimettersi”.

E se il premier e i suoi sodali ricordano che la maggioranza che lo ha eletto a presidente della Camera non lo approva più? “La questione è che il Presidente non deve rispondere alla maggioranza – replica Violante – perché se fosse così non potrebbe più garantire complessivamente i lavori del Parlamento“: Quanto all’esecutivo, conclude, “vedo una fase politica molto confusa se non ci sarà la disponibilità del Presidente del Consiglio ad aprire una fase completamente nuova per mettere in pratica le azioni necessarie al Paese, le elezioni saranno inevitabili”.

v.m.