“Romanzo Criminale 2”: riassunto episodio 9

ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER

Siamo alla resa dei conti. La Banda è già sfasciata a causa dei contrasti interni, ma a mettere il carico da 90 ci pensa il Sorcio, che si mette in contatto con il commissario Scialoja e diventa il testimone chiave per far scattare l’arresto dei suoi ex-capi. Dal Freddo al Dandi, i membri della banda (quelli rimasti, perlomeno) vengono catturati e sottoposti a processo. Intanto in carcere si riaccendono i contrasti sopiti: il Bufalo medita vendetta sul Dandi, che lo aveva abbandonato durante la sparatoria con uno dei Gemito, causando il suo arresto. Ruggiero Buffoni, invece, vuole vendicare l’uccisione di suo fratello, accoltellato dal Freddo per aver avviato un giro di droga in proprio, alle spalle della Banda. Quando però si azzuffa con quest’ultimo nel cortile del carcere ha la peggio e le prende di santa ragione.

Il processo va avanti. L’avvocato della Banda cerca di screditare il Sorcio a causa della sua tossicodipendenza, ma ognuno ha anche le sue carte da giocare: Roberta, chiamata in udienza a testimoniare, continua a difendere il Freddo. Questi, però, non accetta l’idea di dover passare in carcere il resto dei suoi giorni e, con l’aiuto di Donatella, prima si inietta del sangue infetto per essere trasferito in ospedale e poi, da lì, fugge in auto, con in mano solo un gruzzolo e un biglietto aereo per il Marocco.

Il Dandi, invece, riesce ad entrare in possesso – sempre tramite Donatella – della lista mancante degli appartenenti alla P2, con la quale ricatta i servizi segreti. Desideroso di libertà (per sé) e di riconquistare la fiducia degli altri membri della Banda, il Dandi ottiene la piena assoluzione per sé (insufficienza di prove), l’infermità mentale per il Bufalo (allo scopo di farsi perdonare), e la libertà per uno degli altri membri arrestati. Costretti a prendere una decisione su chi sarà il fortunato ad essere assolto, Scrocchiazeppe, Buffoni e Fierolocchio se la giocano a carte. A spuntarla con un asso di picche è Scrocchiazeppe, ma i carabinieri per sbaglio liberano Fierolocchio, che approfitta della situazione, tradendo così l’amico.

Scialoja, intanto, non contento del risultato del processo e dell’assoluzione per il Dandi, si reca a casa di quest’ultimo e lo minaccia con la pistola. Distratto dall’improvvisa apparizione di Patrizia (sempre meno innamorata del Dandi e sempre più allo sbando) viene duramente pestato dagli scagnozzi dell’ormai capo indiscusso della Banda. O di quel che ne resta.

Roberto Del Bove