Ancora un’aggressione ai danni dei politici: stavolta, a finire sotto le mani di un balordo, il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato.
Si trovava in un bar con un’amica quando si è sentito chiamare per nome. Voltandosi per salutare, è stato prima riempito di insulti, poi preso a schiaffi.
A difenderlo, il candidato sindaco di Milano del centrosinistra, Giovanni Zanchi, che si trovava casualmente nello stesso locale.
“Sono un po’ intontito, mi fa male il naso”, dice De Corato dopo l’aggressione, “I medici mi hanno dato sette giorni di prognosi. Non ricordo molto dell’aggressione, quell’uomo urlava come un pazzo, parlava di una multa. Poi mi ha gridato che sono un mafioso”.
Per le sue deleghe alla Sicurezza e alla polizia locale, De Corato non è nuovo ad illazioni verbali, ma proprio non si aspettava di essere aggredito per delle multe.
Come racconta la prima persona ad aver preso le difese del vicesindaco, Giovanni Zanchi, “Ero nel bar con una mia amica e bevevo un caffè, a un certo punto è entrato il vicesindaco. Una persona che era alle mie spalle lo ha chiamato per nome. De Corato gli ha teso la mano per stringergliela e l’uomo gli ha urlato mafioso di m… Cinque anni fa sei venuto a promettere e a chiedere il voto, ma non hai fatto niente. Poi ha preso dalla tasca una multa e ha urlato questa la paghi tu mafioso di m… e a quel punto gli ha mollato quattro schiaffoni al volto”.
Sbalordito dall’accaduto, ha preso le difese del collega, “Ho bloccato l’aggressore prendendolo alle spalle ed è intervenuto successivamente anche un cameriere. Abbiamo immobilizzato l’aggressore che continuava a dare in escandescenze”.
Curato al Fatebenefratelli, De Corato promette una denuncia, mentre l’aggressore è stato soccorso a sua volta per un malore successivo alla lite.
Da maggioranza e opposizione, questa mattina, sono arrivati vari messaggi di solidarietà.
Carmine Della Pia