Mettiamola così: la preoccupazione è palpabile e induce a formulare proposte improbabili. Come quella avanzata ieri dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che all’antivigilia dell’annunciata manifestazione studentesca contro la riforma Gelmini, ha suggerito di ricorrere a misure di sicurezza preventive per scongiurare il rischio di una nuova guerriglia urbana.
Un’idea troppo ardita per rimanere inosservata. E, infatti, dopo i primi commenti a caldo consegnati da Ignazio La Russa, Angelo Bonelli, Nichi Vendola e Andrea Orlando, in molti hanno voluto chiosare la proposta del pidiellino. Tra i più prolissi, Walter Veltroni: “E’ grave – ha scritto ieri in una nota – che anche nel mondo politico ci sia chi sembra voler esasperare il clima. Io credo che compito di chi ha a cuore gli interessi della democrazia e la sicurezza dei cittadini sia esattamente inverso. Per questo – ha aggiunto – propongono che il prefetto convochi i responsabili dell’ordine pubblico e gli studenti, per fare in modo che le manifestazioni legittimamente convocate si svolgano in un clima civile, isolando provocatori e violenti”.
“Sarebbe bello e opportuno – ha continuato l’ex sindaco di Roma – che venissero convocati anche i rappresentanti dei sindacati di polizia, perché non può non esservi solidarietà tra i giovani che difendono l’università e rivendicano il loro futuro e quegli altri giovani che, con la divisa addosso e per poche centinaia di euro – ha concluso – difendono le istituzioni e la sicurezza dei cittadini”.
Più lapidario il giudizio di Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori democratici: “Sono parole pericolose – ha tagliato corto, rivolgendosi alla proposta del pidiellino – Se Gasparri conosce nomi e cognomi li faccia. Sennò lasci lavorare e rispetti le autorità competenti senza avvelenare il clima con dichiarazioni provocatorie e parafasciste”. Un ‘no’ fermo alla proposta ventilata da Gasparri è giunto anche da Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma: “E’ inevitabile – ha detto – che il pensiero corra ai metodi delle dittature latinoamericane e al riproporsi di una cultura del ventennio e accolgo l’appello per cercare di rasserenare il clima ed isolare chi si augura, come Maurizio Gasparri, che alla manifestazione di martedì ci siano scontri”
Senza considerare il commento trachant dell’Idv, che con Massimo Donadi ha affermato: “Gasparri è un pericoloso provocatore” e l’allarme lanciato ieri da Massimo D’Alema, ospite del salotto televisivo di Fabio Fazio: “L’interesse alla violenza – ha detto – è un interesse dei gruppi violenti, ma potrebbe diventare anche un modo di chi è al potere di rafforzare il proprio potere“.
E nel girotondo delle reazioni stizzite seguite alla proposta di Maurizio Gasparri va inserito anche il giudizio formulato da Fabio Granata, esponente di Fli: “Tra fantasiose proposte di Daspo per i manifestanti e farneticanti ipotesi di arresti preventivi – ha detto – Pdl e Lega rischiano di creare dinamiche sudamericane in Italia”. Non ha rinunciato al proverbiale “moderatismo”, invece, Pier Ferdinando Casini: “Alla vigilia delle manifestazione annunciata dagli studenti contro la riforma universitaria – ha spiegato – è necessario mantenere i nervi saldi ed evitare di esacerbare preventivamente gli animi”.
Maria Saporito