Casini a Bossi: non siamo interessati alle poltrone

Gli spiragli per una possibile ricucitura tra il leader del Carroccio e quello dell’Udc sembrano farsi sempre più asfittici. A chi aveva ipotizzato la possibilità di un fatuo ritorno di fiamma tra Umberto Bossi e Pier Ferdinando Casini, o per lo meno la possibilità che i due mettessero da parte la reciproca antipatia per dare vita a una nuova maggioranza allargata (come auspicato da Silvio Berlusconi), hanno dato risposta i due diretti interessati.

Il leader della Lega è tornato ad assumere posizioni assai rigide sull’ex democristiano, affermando di non scorgere nuove alleanze nell’immediato futuro del centrodestra. Una porta in faccia al leader dell’Udc, che ha voluto rispondere all’ex alleato, rivendicando la piena autonomia del suo partito e la completa assenza di un interesse politico. “Bossi stia tranquillo – ha detto ieri ai microfoni del Tg2 – i posti se li può tenere tutti per lui, noi non siamo interessati. Prenda tutte le seggiole che può – ha insistito Casini – noi vogliamo solo dare una mano a evitare di mettere in ginocchio il nostro Paese”.

Quindi l’appello lanciato al presidente dela Consiglio perché inauguri una nuova fase politica sulla scorta del modello americano: “Basta litigi e basta risse – ha ripreso l’ex presidente della Camera – Questa guerra tra guelfi e ghibellini non ha portato niente di buono. Io vorrei un presidente del Consiglio che non cercasse scorciatoie ma guardasse in faccia la realtà, che si rapportasse a noi come Obama ha fatto con i repubblicani. I repubblicani hanno risposto ‘presente’, noi risponderemo ‘presente’. Le scorciatoie – ha ribadito il centrista – non ci interessano”.

Berlusconi come Obama? “Il presidente americano – ha ricordato ancora Casini – non ha cercato di fare la compravendita dei parlamentari, non si è posto il problema di prendere tre senatori repubblicani, ha parlato con l’opposizione repubblicana e ha detto: ‘Siamo in difficoltà, lavoriamo insieme per questo Paese’. E così – ha concluso – hanno fatto insieme la riforma fiscale”. “Ma l’America è lontana, dall’altra parte della luna“, cantava Lucio Dalla.

Maria Saporito