Cesario: a disposizione del centrodestra

Dal Pd all’Api e dall‘Api al centrodestra. Non c’è “viaggio” che impensierisca il temerario Bruno Cesario, tiumviro (con Domenico Scilipoti e Massimo Calearo) del neonato “Movimento di responsabilità” che ha garantito la sopravvivenza del governo Berlusconi alla Camera. Interpellato oggi da “La Repubblica“, il parlamentare ha consegnato un’immagine assai pragmatica di sè, affermando di voler mettere a disposizione dell’attuale maggioranza la sua “dote” elettorale.

“Il centrodestra ha bisogno di vincere, giusto? – ha esordito l’ex democratico – E io sono qua per farlo vincere. Voglio dire che sono completamente, decisamente e orgogliosamente in questa squadra. E sono a disposizione“. Una dichiarazione che vale una promessa di fedeltà, coronata da una cascata di voti che l’ex rutelliano s’impegna a portare con sé: “Io ho fatto prendere a Rutelli per l’Api 84 mila voti in Campania – ha ricordato – Quei voti me li riprendo io. A lui lascio tutta la struttura politica che ho messo in piedi. Gliela lascio gratis, ma i voti sono i miei, è chiaro”.

Una convinzione irremovibile, la sua. Che lo ha spinto a svelare il segreto del suo successo, descrivendo la “condotta” del parlamentare modello: “Tengo il telefonino acceso 24 ore al giorno – ha spiegato – Ascolto tutti, non faccio lo sbruffone e risolvo piccoli e grandi problemi: dai piccoli arredi per la chiesa di San Giorgio a Cremano alla manutenzione delle scuole, al salario per i lavoratori socialmente utili. Non parlo, faccio cose“.

Una formula che, ha assicurato l’ex Pd, si traduce in un largo consenso elettorale: “Modestamente con me la Margherita, quando ne ero segretario – ha gongolato Cesario – ha raggiunto vette ineguagliabili. Sono misurato, parlo poco – ha concluso – lascio fare chiasso agli altri”. Una presenza discreta per una maggioranza in difficoltà: proprio quello che ci vuole.

Maria Saporito