L’uso di tisane al finocchio nei bambini al di sotto dei 4 anni è vivamente sconsigliato, a meno che non venga espressamente richiesto dal pediatra. Sarebbero cancerogene e genotossiche, anche per le madri in gravidanza.
Ad affermarlo è uno studio pubblicato dall’Inran, l’Ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione (vigilato dal Mipaaf, il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), sull’ultimo numero di “Food and chemical toxicology” che esamina la tossicità dell’estragolo, la sostanza naturale presente nei semi di finocchio e, di conseguenza, nelle tisane a base di questo ingrediente.
Tisane a base di finocchio sono molto utilizzate non solo come digestivo per grandi e piccoli, ma soprattutto come rimedio naturale per le coliche dei neonati e per favorire la produzione del latte nelle mamme durante l’allattamento. Già in passato alcuni studi avevano portato al riconoscimento dell’estragolo come sostanza cancerogena a livello europeo, tanto da bandirne l’aggiunta come aromatizzante agli alimenti trasformati.
La ricerca, realizzata nell’ambito del progetto europeo Facet finanziato nel VII Programma Quadro, ha permesso ora per la prima volta di ottenere stime dell’esposizione all’estragolo associata al consumo di tisane al finocchio basate su analisi relative a prodotti in commercio, invece di stimarne la concentrazione in modo indiretto a partire da una serie di assunzioni. Sono state esaminate tre tipologie di prodotti: 9 marche di bustine da tè, 7 tisane solubili istantanee scelte tra i marchi più diffusi sul mercato e 6 tisane acquistate in alcune erboristerie di Roma scelte in modo casuale.
E’ emerso che, in tutti e tre i tipi di tisane, i livelli di estragolo rilevati dalle analisi confermano che l’esposizione a questa sostanza è troppo elevata perché il consumo di queste tisane possa essere considerato sicuro, per lo meno nel caso dei neonati, come spiega Antonio Raffo, autore della ricerca: “Per avere un rischio basso l’esposizione dovrebbe essere 10.000 volte inferiore alla soglia di cancerogenicità misurata negli animali di laboratorio. Al contrario, nel caso di un neonato che consumi 100 ml (un piccolo biberon) di tisana di finocchio al giorno abbiamo riscontrato un margine molto più basso, nell’ordine di alcune centinaia di volte”. Secondo i ricercatori quindi i livelli di estragolo presenti sono da 10 a 100 volte superiori rispetto a quelli considerati inferiori alla soglia accettabile.
Questi risultati confermano dunque le recenti indicazioni in materia dell’EMEA, l’Agenzia europea che si occupa della valutazione scientifica dei farmaci, secondo la quale “il consumo di tisane al finocchio non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 4 anni, a meno di una specifica indicazione del pediatra – conclude Raffo – così come non è raccomandato nel caso di donne in gravidanza e durante l’allattamento”.
Adriana Ruggeri