Enzo Bearzot se n’è andato: il ct della Nazionale campione del Mondo nel 1982 si è spento all’età di 83 anni. Detentore del primato di panchine azzurre, ben 104 le gare della Nazionale con lui alla guida, il “Vecio” ci lascia il ricordo di una cavalcata leggendaria, che fece sognare e festeggiare gli italiani. Era il 1982, si era in Spagna. Paolo Rossi segnava e Gentile marcava Maradona.
Finì col triplice “Campioni del Mondo” pronunciato da Nando Martellini e la Coppa sollevata da Zoff.
La carriera – Friulano di nascita, ebbe una discreta carriera da calciatore: mediano, il suo ruolo. Pro Gorizia, Inter, Catania e Torino le sue squadre. In Nazionale una sola presenza. Il meglio, come azzurro, lo diede in panchina.
La sua avventura da tecnico ebbe inizio nelle giovanili granata. Poi fu assistente di Nereo Rocco e Mondino Fabbri. Dopo l’esperienza a Prato, ecco la Nazionale: prima l’Under 23; poi, nel 1975, la Nazionale maggiore.
Prima il Mondiale argentino del 1978, concluso al quarto posto e costruendo quella che, a detta di molti, è stata la miglior nazionale di sempre a livello di spettacolo. Poi la storia si fa leggenda.
Scrivere la leggenda – Era l’estate 1982: il Mondiale non parte bene, anzi: tre pareggi contro Camerun, Perù e Polonia gettano la squadra nel mirino delle critiche. La Nazionale si qualifica, ma si chiude nel silenzio stampa. L’aria e tesa. Nel gironcino dei quarti ci toccano Argentina e Brasile: due vittoria (1-0 e 3-2) ci lanciano in semifinale, guidati da un Paolo Rossi strepitoso contro i verde-oro (la mitica tripletta). Ancora due reti di Pablito sanciscono il passaggio in finale, ai danni della Polonia.
Il resto è il 3-1 alla Germania, l’urlo di Tardelli, la zampata di Altobelli. Zoff alza al cielo la coppa.
Bearzot festeggia e fuma la pipa: è il ct Mundial. Ha compiuto l’impresa. In Italia si festeggia.
Memorabile, sul volo di ritorno, la partita a scopa tra le coppie Zoff-Pertini e Causio-Bearzot. In palio, solo per gioco, il trofeo mondiale.
Finì, l’avventura azzurra, con un brutto mondiale nel 1986, in Messico. Poco importa: Bearzot resta il ct Mundial. Il ct dell’impresa spagnola.
Ha segnato un’epoca. Ha segnato e fatto sognare una generazione di italiani. Ha lanciato decine di campioni. Resterà nella leggenda non solo dello sport, ma della storia d’Italia.
Riposa in pace, “Vecio”. Campione del Mondo.
Edoardo Cozza