Milano: case popolari ai rom, Letizia Moratti, “Discriminazione verso gli italiani”


Il primo cittadino di Milano parla di “discriminazione contro gli italiani” in seguito alla decisione dei giudici di sovvertire la posizione presa sulla questione rom e case popolari.

La sentenza del Tribunale civile di Milano è dalla parte dei dieci nomadi che risiedono presso il campo di via Triboniano e Letizia Moratti, che non aveva acconsentito all’attribuzione delle case popolari richieste, dichiara: “Una sentenza preoccupante, non vorrei che ci fosse una discriminazione dei cittadini milanesi e italiani”.

Mentre la Procura apre un’inchiesta su “possibili attività determinate da motivi di discriminazione razziale”, il sindaco spiega il suo timore: “Noi siamo eletti dai cittadini e a loro rispondiamo. Purtroppo i giudici non sono eletti, non rispondono ai cittadini e a volte queste loro posizioni possono creare a noi amministratori difficoltà nel rispondere alle richieste che ci vengono fatte dai cittadini”.

L’accusa di razzismo è prontamente respinta, anzi, la diretta interessata spiega l’intero iter che aveva portato alla decisione di negare l’assegnazione delle case richieste dai rom: “Abbiamo preso questa decisione dopo aver ascoltato le richieste dei cittadini, modificando una decisione presa in precedenza. Nel frattempo alcuni privati hanno messo a disposizione altri alloggi e non capisco perché la sentenza non abbia tenuto conto di questa evoluzione”.

Anche la Lega esprime il proprio disappunto, attraverso un presidio avvenuto ieri con il capogruppo in Comune, Matteo Salvini, che ricorda “i 18.236 milanesi che da anni aspettano una casa popolare, tra cui anche stranieri”.

Per tutta risposta, il capogruppo avrebbe suggerito a Letizia Moratti la soluzione ideale affinché non vi sia una successiva polemica per le assegnazioni: inserire l’obbligo di residenza di almeno 25 anni prima di poter ottenere un alloggio popolare. Di conseguenza, il numero di nomadi diminuirebbe vertiginosamente.

L’opposizione, intanto, si dice a favore della decisione presa dai magistrati, contestando apertamente la Moratti. Il candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Pisapia, giudica “vergognoso che siano i giudici a dover ricordare al Comune gli impegni presi con i nomadi”.

Carmine Della Pia