Basta penne e matite a scuola.
Calmatevi, non c’è bisogno di scaldare le ugole per intonare cori irriverenti, non siamo in Italia e non c’entrano né la Gelmini, né Tremonti.
Nessun taglio per far fronte alla crisi e nessuna riforma dell’istruzione in atto. Solo la stravagante iniziativa di una docente elementare di North Brookfield, una località situata nello stato americano del Massachussetts.
La protagonista di questa storia si chiama Wendy Scott, una maestra che lo scorso mese è balzata sui media locali per aver proibito ai propri studenti di portare matite e penne a scuola. La motivazione con cui la Scott ha comunicato il divieto alle famiglie dei bambini è stata chiara: nessuno sarebbe stato più autorizzato a portare in classe oggetti che potevano essere trasformati in armi. Penne e matite incluse.
Ma la tolleranza zero dichiarata dall’insegnante americana ha avuto vita breve; infatti, dopo le proteste dei genitori dei potenziali baby terroristi, la preside dell’istituto ha deciso di revocare il provvedimento di Wendy Scott, ritenendolo illegittimo poiché emanato senza previa autorizzazione da parte del collegio insegnanti.
God bless America.
Simone Olivelli