Il suo ritorno ha scosso il mondo intero. Il suo annuncio di voler tornare ad indossare casco e guanti fatto sobbalzare i cuori, l’accordo con la Mercedes trafitto i cuori dei ferraristi. La carriera di Michael Schumacher è certamente una delle più intense e particolari dell’intera storia della Formula uno. Non solo a livello prettamente statistico con tutti quei mondiali, vittorie, pole, ma anche per quanto riguardo l’aspetto puramente emozionale. Giovane promessa negli anni della Benetton, l’uomo dei miracoli e della leggenda con Ferrari, ed ora l’essere umano che sfida le leggi del tempo. Il termine “correre” ha un significato ben più profondo nel suo mondo personale. Vi sono aspetti quasi fiabeschi, che il suo nome e fama hanno irrimediabilmente creato ,nel bene e nel male.
Il primo capitolo però non è andato bene. Un 2010 vissuto sotto le iniziali aspettative, criticato dai più ed incoraggiato da sempre meno gente. La Formula uno non si è mostrata caritatevole nei suoi confronti. Se vorrà tornare in cima dovrà faticare come tutti, se non di più. Ma non vi è nessuna intenzione di mollare la presa proprio ora che il viaggio è incominciato: “Lottare per il mondiale è ancora il nostro obiettivo, siamo la Mercedes! Ma il nostro è un progetto triennale e anche se ovviamente sarebbe bello riuscirci prima, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di competere ai massimi livelli degli sport motoristici. Quel che è certo è che stiamo lavorando molto duramente.” Il traguardo quindi è rimasto immutato. Schumacher è di nuovo dentro un abitacolo di F1 non per fare presenza bensì per tornare a vincere, riprendendo quel discorso interrotto nell’ormai lontano 2006.
Stessa decisione e forza di spirito, senza nessun rimpianto o dubbio: “Non ho assolutamente rimpianti sulla mia decisione di tornare a correre. La Mercedes e tutto il team, me per primo, stiamo lavorando insieme per costruire qualcosa di grande. Non è facile e questo rende la sfida più eccitante. Le difficoltà ci rendono ancora più determinati. Credo di avere dimostrato che amo le sfide e che sono in grado di gestirle.” Ed è proprio questo il motore che spinge tutto. La passione, il desiderio/bisogno di primeggiare e mostrare al mondo intero la propria classe. Una caratteristiche propria di Schumacher, il segreto di tutta quella immane forza vitale e gusto nel trovare nuove prove da superare. Una carriera incredibile, che ancora non conosce la parola fine.
Riccardo Cangini