Natale di sangue in Pakistan. A Banjun, città nord-occidentale del paese, un attentato kamikaze uccide ottanta persone. Una tragica notizia nel giorno in cui tutto il mondo si celebra la Santa Natività.
L’attentato si è verificato questa mattina, fra le otto e le dieci. Fra gli obiettivi, oltre a vari checkpoint, un centro di distribuzione alimentare, gestita da più associazione umanitarie fra cui il World food program. L’attacco a questa area, è stato il più sanguinoso. Secondo superstiti, il kamikaze sarebbe una donna. “C’erano persone di tutta la regione” spiega Fazal-e-Rabbi Khan, ufficiale della polizia. Bananjun, si trova al confine con l’Afghanistan, dove la presenza dei talebani è forte. I primi sospetti di questo attentato, si concentrano su esponenti legati ad al-Qaeda.
L’ultima strage in Pakistan si era verificata il sei dicembre scorso. A Mohmand, città nord-occidentale, due kamikaze avevano fatto irruzione in un ufficio governativo uccidendo cinquanta persone. “Non ci facciamo impaurire da attacchi come questi” aveva detto Mian Iftikhar Hussain portavoce della comunità locale.
Oggi, il giorno di Natale, questo triste evento. “Mentre le persone attendevano, ho sentito uno scoppio” dice un testimone, adesso in ospedale. “Pochi secondi dopo, c’era sangue e pezzi di persone dappertutto”. Non è rimasto indifferente il premier Syed Yousuf Raza Gilani: “dobbiamo essere uniti contro il terrorismo”. Se il Papa, ha augurato la pace nel mondo, il Pakistan rimane scioccato per un dramma, verificatosi il giorno di Natale. Un paese dove l’economia sta crescendo rapidamente, macchiato però da terribili attentati.
Matteo Melani