“A federalismo approvato, sarà più facile affrontare insieme, maggioranza e opposizione, la madre di tutte le riforme: quella costituzionale. E parlare anche di una nuova legge elettorale, visto che dovremmo introdurre il Senato federale. Se ci riuscissimo, la legislatura potrà durare fino al 2013″. A sostenerlo è Roberto Calderoli che, in un’intervista a “La Repubblica“, anticipa oggi i buoni propositi per l’anno che sta per arrivare.
“Io parlo sopratttutto a Fini e al Pd – precisa il ministro – Sono loro i primi a non volere il voto anticipato, perché prenderebbero una batosta e perché vedono come il fumo negli occhi l’attuale legge elettorale”. Da qui l’offerta: diano una mano a far passare il quarto e quinto decreto alle commissioni Bilancio e alla Bicamerale e si potrà avviare una trattativa.
Una sorta di baratto, con il quale il ministro leghista spera di portare a casa la riforma più attesa dai “padani”, incoraggiando accordi trasversali. Ai quali potrebbe partecipare anche Casini: “Se i centristi confermano quel no anche nelle commissioni – spiega Calderoli – non c’è la minima possibilità di avviare con loro un dialogo su temi più generali, ma l’offerta riguarda anche Casini, vedremo”.
Il ministro per la Semplificazione ha insomma deciso di rivestire il ruolo del grande mediatore: “Noi non siamo al governo tanto per starci – spiega – ma per raggiungere i risultati. Certo, il mio tentativo da una parte è difficile, perché gli interlocutori sono aumentati (basti considerare le troppe anime del Pd); ma dall’altra – continua il leghista – anche più facile perché la stragrande maggioranza delle forze politiche non vuole andare al voto”.
“Se il Pd è disposto a dialogare sulla grande riforma costituzionale e a votarla in modo che possa essere approvata senza il referendum – insiste il ministro – sarà un’occasione storica. Naturalmente non verrebbero confusi i ruoli della maggioranza e dell’opposizione: per dire, il Pd continuerebbe a dire no alla riforma della giustizia voluta dal governo. Insomma – conclude il ministro – se arrivasse una risposta positiva mi farò portavoce di questa trattativa con Berlusconi e Bossi“.
Maria Saporito