Inizierà il 2 gennaio la stagione dei saldi invernali.
In base agli studi di Confcommercio le famiglie spenderanno una media di 415 euro per un totale di 6,2 miliardi di euro, che andrà ad incidere sul fatturato del settore per il 18%.
La saga degli sconti partirà nelle regioni meridionali, mentre nel centro e nel settentrione d’Italia occorrerà aspettare l’Epifania.
Dal 2 gennaio, infatti, via agli sconti a Napoli, Palermo, Potenza, Catanzaro, mentre a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Genova si dovrà aspettare il 6. A Bolzano si comincerà l’8, ad Aosta il 10, nella provincia di Trento a discrezione dei commercianti.
Per Renato Borghi, presidente di Federmoda-Confcommercio, “Anche quest’anno la coda della crisi si è resa evidente per il settore della moda, con un andamento della stagione autunno-inverno certamente non brillante. Di conseguenza, gli stock di invenduto dei negozi sono alti e l’offerta per i ‘saldisti’ molto ampia, sia per varietà che per qualità dei prodotti. Prevediamo sconti medi elevati oltre il 40%”.
“Quest’anno quindi – sottolinea Borghi – l’offerta ampia e gli sconti interessanti ci fanno ben sperare per una positiva stagione dei saldi, che potrebbe anche rappresentare il tanto atteso segnale di inversione di tendenza”.
Di tutt’altro avviso il Codacons, che prevede “un flop” e “riduzioni degli acquisti comprese tra il 10% e il 20% rispetto ai saldi del 2010, specie nelle grandi città”.
Per il presidente Codacons, Carlo Rienzi, “I motivi per cui i saldi falliranno sono molteplici, innanzitutto l’eccessiva vicinanza alle festività natalizie che hanno già prodotto uno svuotamento dei portafogli degli italiani. C’è poi un eccessivo livello dei prezzi specie nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, che nonostante gli sconti presenterà listini troppo elevati. Da registrare poi il budget delle famiglie per i saldi sempre più ridotto da rincari, rate, mutui e bollette e un generale clima di sfiducia dovuto alla crisi economica”.
“Appena il 50% delle famiglie potrà avvalersi degli sconti di fine stagione, perché l’altra metà non avrà budget da dedicare a nuovi acquisti. – aggiunge Rienzi – In discesa inoltre la spesa procapite durante i saldi, che si attesterà tra i 130 e i 150 euro a persona. In linea generale prevediamo un totale flop dei saldi invernali, con vendite in picchiata fino al 20%”.
Le previsioni poco ottimistiche sembrano essere confermate dai dati forniti da Federconsumatori e Adusbef sulle vendite nel periodo di Natale, che non hanno raggiunto i cinque miliardi di euro (-12% rispetto all’anno scorso) a fronte di una previsione di 5 miliardi e mezzo.
Per le due associazioni dei consumatori “Stanno prendendo il via in molte città europee e nelle principali metropoli del mondo, le vendite a saldo che, in diversi casi, sono iniziate prima delle festività natalizie. Quello che ci chiediamo è, in Italia, cosa si aspetta?”.
Occorre, per Adusbef e Federconsumatori, “mettere al bando ogni provincialismo ed iniziare a ragionare. Visto il persistente e drammatico crollo dei consumi registrato per questo Natale, non si capisce che senso abbia attendere ancora il 6 di gennaio, è ora di avviare i saldi”.
Dai primi dati sulle vendite gli unici settori che hanno resistito al crollo siano stati quello dell’editoria, rimasto stabile, e quello dell’elettronica di consumo, che ha registrato un +1%.
In negativo, invece, l’abbigliamento e le calzature (-14%), i mobili, l’arredamento e gli elettrodomestici (-21%), la profumeria e la cura della persona (-9%), i giochi, i giocattoli e lo sport (-2%) e gli alimentari (-2%).
Di seguito i periodi ufficiali dei saldi regione per regione:
ABRUZZO 6 gennaio – 6 marzo
BASILICATA 2 gennaio – 2 marzo
CALABRIA 2 gennaio – 28 febbraio
CAMPANIA 2 gennaio – 31 marzo
EMILIA ROMAGNA 6 gennaio – 6 marzo
FRIULI VENEZIA GIULIA 3 gennaio – 31 marzo
LAZIO 6 gennaio – 16 febbraio
LIGURIA 6 gennaio – 19 febbraio
LOMBARDIA 6 gennaio per 60 giorni
MARCHE 6 gennaio – 1 marzo
MOLISE 2 gennaio – 28 febbraio
PIEMONTE 1 gennaio – 31 marzo
Torino 6 gennaio-3 marzo
PUGLIA 6 gennaio – 28 febbraio
SARDEGNA 8 gennaio – 8 marzo
SICILIA 2 gennaio – 15 marzo
TOSCANA 6 gennaio – 6 marzo
UMBRIA 6 gennaio per 60 giorni
VALLE D’AOSTA 10 gennaio – 31 marzo
VENETO 6 gennaio – 28 febbraio
BOLZANO (PROVINCIA) 8 gennaio – 19 febbraio
TRENTO (PROVINCIA) I commercianti determinano liberamente i periodi in cui effettuare i saldi nella durata di 60 giorni.
Marco Notari