Quattro ladri in casa di Zaia: ma la cassaforte era vuota

L’abitazione di Luca Zaia, governatore del Veneto, è stata ‘visitata’ alla vigilia di Natale da un gruppo di 4 persone incappucciate. I ladri sono entrati nella casa, che si trova a Refrontolo (Treviso), dopo aver sfondato una porta e frantumato una vetrata. Al momento del tentativo di furto la casa stessa era disabitata. L’allarme è scattato immediatamente, ma prima che le forze dell’ordine potessero giungere sul posto i 4 aveva distrutto alcuni oggetti e aperto una cassaforte. All’interno di essa non c’era nulla.

Quando lo stesso Zaia è tornato a casa, avvisato dall’allarme, i ladri si erano dileguati. I quattro, che sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza, molto probabilmente non sapevano che quella fosse la casa del governatore. Nella stessa sera, infatti, avevano compiuto altri 5 o 6 tentativi di intrusione e furti all’interno di abitazioni della zona, quasi tutte disabitate – con le luci spente – al momento dell’arrivo dei delinquenti.

Le immagini riprese dalle telecamere potrebbero aiutare i carabinieri di Vittorio Veneto a farsi una prima idea sull’identità dei 4 ladri, che comunque avevano i volti coperti. Sembra che gli uomini non avessero armi con sé: dalle case in cui sono penetrati essi hanno portato via piccole somme di denaro e qualche oggetto di valore.

Zaia cerca di prendere il tentativo di furto con ironia. “Questa azione conferma”, dice il l’esponente leghista, “che il governatore del Veneto non vive in una torre d’avorio, ma che è un cittadino come tutti gli altri. Sono ovviamente solidale con quanti hanno subito la visita di questi delinquenti e hanno avuto gli stessi miei problemi”. “È angosciante”, conclude Zaia, “pensare che un commando di quattro persone incappucciate possano mettere le mani nelle nostre case. Ed è ancora più scioccante vederli ripresi in video mentre agiscono. La prossima volta, per evitare tutti i danni provocati, lascerò loro le chiavi di casa o forse attaccherò la corrente elettrica agli infissi”.

Gianluca Bartalucci