Tra Di Pietro e Flores D’Arcais “botti” di fine anno

I giorni successivi al Natale sono stati carichi di amare sorprese per Antonio Di Pietro. Al leader dell’Idv è toccato fare i conti prima con l‘insofferenza manifestata da tre dei suoi “adepti” (Sonia Alfano, Luigi De Magistris e Giulio Cavalli) e poi con le accuse mosse dal direttore della rivista Micromega Paolo Flores D’Arcais.

Il pensatore, da sempre vicino alla causa dipietrisa, ha ultimamente stimolato una riflessione sulla questione morale all’interno dell’Idv, invitando i suoi lettori ad esprimere un’opinione sulla selezione della classe dirigente. Un sondaggio per verificare la percezione della trasparenza del partito e per comprendere quanto la base sia solidale alla metodologia adottata dal presidente e dai suoi collaboratori.

Un’iniziativa che – stando a quanto ipotizzato da Flores D’Arcais – deve essere stata letta come una sfida lanciata al leader dell’Idv, il quale si sarebbe mobilitato per far sì che il sondaggio pubblicato su Micromega assumesse i caratteri di un vero e proprio plebiscito a suo favore.

In una lettera aperta, infatti, il filosofo ha pubblicamente accusato Di Pietro di aver manipolato i risultati del sondaggio, evidenziando un marcato cambiamento di tendenza verificatosi tra il 26 e il 27 dicembre, quando (è la versione di Flores D’Arcais) un sms mandato dall’apparato dirigente dell’Idv avrebbe invitato i militanti a votare a favore del presidente.

“Circa 3.000 voti hanno manipolato i risultati – ha denunciato il direttore di Micromega – Con queste manipolazioni, caro Antonio, cosa ci guadagni? Per un dirigente politico che vuole opporsi al berlusconismo non mi sembra proprio la cosa migliore: è tipico dei media berlusconiani, infatti, fare il maquillage alla realtà, raccontare un’Italia di plastica e paillettes, anziché affrontare quella vera. Cosa ci guadagni, a fare come loro?”

Domande pesanti a cui l’ex magistrato ha voluto rispondere dal suo blog, spiegando che l’alto gradimento certificato dal sondaggio di Micromega è stato solo il risultato di un “passaparola” che ha spinto i sostenitori dell’Idv a difendere la posizione del loro leader. Nulla di artefatto, dunque, ma solo la trasparente espressione di un consenso popolare.

Da qui la controaccusa mossa al direttore della rivista, che secondo Di Pietro, avrebbe favorito la strumentalizzazione di un’accorata lettera aperta (quella di De Magistris &co.) per instillare dubbi e sospetti sulla condotta perpetuata dal presidente. “Ho immediatamente convocato l’esecutivo nazionale di Idv proprio per affrontare in modo ancora più stringente la questione – ha spiegato l’ex togato – Mi sta bene il sondaggio a condizione però che non sia condotto in modo furbastro e omissivo, come invece ha fatto il direttore Flores D’Arcais. Caro Paolo – ha quindi concluso rivolgendosi direttamente al filosofo – posso assicurarti che né tu né Micromega eravate al centro dei miei pensieri: a Natale preferisco il presepe. A te ricordo invece che l‘accidia e la superbia portano all’inferno dei sentimenti”. Un anticipo di “botti” di fine anno, destinato a rendere ancora più  pirotecnico il dibattito all’interno del partito dipietrista.

Maria Saporito