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“Buongiorno. Scusateci noi non siamo molto abituati a queste cose, siamo molto a disagio. Volevo, semplicemente, innanzitutto dire grazie a tutti voi, a tutta la gente che ci sta seguendo, a tutta la gente che ci sta aiutando, a tutta la gente che, con tanto amore e rispetto, ci sta tenendo su, ci sta sorreggendo in questo cammino nostro di speranza. Perché noi crediamo, e siamo convinti come le forze dell’ordine, che Yara sia viva”.
Con queste parole si presentano, come già annunciato, alle telecamere e ai microfoni dei cronisti Fulvio e Maura Gambirasio, genitori della piccola Yara, scomparsa il 26 novembre scorso.
Dopo 32 giorni, le ricerche si sono rivelate vane, così come le ipotesi degli inquirenti, che avevano portato addirittura ad un arresto: il marocchino Mohamed Fikri, fermato con le accuse di sequestro di persona e omicidio, rilasciato dopo tre giorni per insufficienza di prove.
Oggi è stata perlustrata la zona della Roncola Alta, che ha tenuto impegnati gli agenti della polizia di Stato e la polizia provinciale insieme alla Guardia forestale. Perlustrate anche le cave lungo il fiume Brembo, tra Brembate di Sopra e Almenno San Bartolomeo, i campi tra Pontida e Villa d’Adda.
I genitori di Yara rompono il silenzio dopo un mese, ma rifiutano interviste perché “si è in una fase delicata”.
Solo un appello, un messaggio ai rapitori, affinchè riportino la tredicenne a casa. Fulvio e Maura Gambirasio sono convinti, come gli inquirenti, che Yara sia ancora viva:“Noi imploriamo la pietà di quelle persone che trattengono Yara chiediamo loro di rispolverare nella loro coscienza un sentimento d’amore; e dopo averla guardata negli occhi gli aprano quella porta o quel cancello che la separa dalla sua libertà. Noi vi preghiamo, ridateci nostra figlia, aiutateci a ricomporre il puzzle della nostra quotidianità, aiutateci a ricostruire la nostra normalità”.
Di seguito, l’appello dei genitori di Yara Gambirasio.
Carmine Della Pia