Ventinove dicembre duemiladieci.
«Per il problema di Napoli sono intervenuto a ripetizione ma c’é qualcuno che cerca di ostacolare il nostro operato con ogni mezzo altrimenti non si spiega perché sorgono sempre nuove difficoltà». Voce e riporto di Silvio Berlusconi.
Analisi logica: non è mica la prima volta che scendo giù a Napoli per recuperare tutta questa spazzatura, ma ogni volta ci sta qualcuno – forse un comunista, visto che mi hanno detto che tradizionalmente non si lavano, e deve essere proprio così anche perché, se non lo fosse, per quale altro motivo li chiamerebbero zecche? – che si mette in mezzo pur di non farsi pulire questa città. Cosa ci troveranno, poi, di interessante nella spazzatura questi napoletani? Valli a capire. Comunque dicevo, ogni volta mi tocca svuotare i cassonetti ma appena giro i tacchi (è solo un modo di dire, cretini!), bum, riecco lì la loro monnezza. Peggio dei bambini, uff.
«Scenderò in campo io personalmente per risolvere il problema di Napoli in pochi mesi. C’è la volontà di qualcuno di far apparire il nostro intervento non risolutivo». Sempre lui, intervenendo al telefono a una riunione di pidiellini napoletani.
Analisi logica: va bene, lo so che avevo promesso di farlo nei prossimi giorni, ma, sapete, ci sono le feste (quelle di fine anno… la volete finire di insinuare?) e mi toccherà pure brindare no, comunque nel giro di pochi mesi ritornerò tra di voi e grazie a una raccolta porta a porta – idea! Potrei chiedere al fido Bruno di darmi una mano! – porterò via di nuovo questa maledetta monnezza. Poi, io non capisco, avevo già risolto il problema un anno fa, ma qui si ostinano a dire che ce ne sta ancora per le strade. Strani questi napoletani, comunque tranquilli darò un’occhiata io.
Due anni prima, per l’esattezza diciannove luglio duemilaotto.
«Siamo riusciti a compiere una missione impossibile. Napoli è tornata ad essere una città del mondo occidentale. Lo Stato è tornato a fare lo Stato, realizzando un‘opera di civiltà. Ci siamo assunti la responsabilità di fare ciò che nessuno aveva fatto prima: e dopo cinquantotto giorni Napoli e la Campania sono tornati ad essere luoghi puliti e ordinati». Silvio Berlusconi a Napoli, stavolta senza bisogno di telefonare.
Analisi logica a posteriori: beh qualche buco, grazie anche a Guido Bertolaso, l’ho trovato e per ora lo riempiamo. Speriamo che i tappeti (o erano le coperte?) non siano troppo corti e sta monnezza non sbuchi di nuovo fuori, sennò chi la sente a Rosa Russo Iervolino, la rossa. In verità mi hanno detto che non è bolscevica, ma con quei capelli non ne sarei così sicuro. Rosso Malpelo… era di Verga no? Comunque dicevo, speriamo che l’ipnosi – ehm, incantesimo volevo dire – duri. Non dovesse essere così, si vedrà. Qualche comunista lo si trova sempre, no?
Simone Olivelli