Tg1, Minzolini su reintregro Ferrario: “Sono amareggiato”

Amareggiato, dichiara all’Ansa la sua incredulità. ”Sono molto perplesso da questa sentenza in quanto il giudice e’ intervenuto con le sue motivazioni in decisioni sacrosante di qualsiasi direttore di una testata giornalistica”. E’ così che Augusto Minzolini, direttore del Tg1, reagisce alla decisione del tribunale di Roma di reintegrare la giornalista Tiziana Ferrario alla conduzione del telegiornale e di inviata speciale per i grandi eventi.

Conferma: ”amareggiato per tutto questo accanimento degli ultimi mesi nei miei confronti”. Accanimento che sarebbe da motivare con l’annullamento della rimozione della Ferrario, che, secondo quanto stabilito dai giudici, sarebbe stata vittima di una grave lesione della sua professionalita’ per motivi di discriminazione politica a seguito dell’opposizione della stessa alla linea editoriale del suo direttore. E che, a suo dire, ”creera’ un problema enorme per l’azienda in quanto prevede l’inamovibilita’ incidendo pesantemente sulle funzioni del direttore”. Il direttorissimo, tuttavia, non ci sta: ”Qua non c’e’stata mai nessuna logica politica si e’ trattato di un normale avvicinamento che arriva dopo ben 28 anni di conduzione”.

Bruno Vespa ha condotto il Tg1 per 5 anni – ricorda l’ex cronista della Stampa – Un giornalista del calibro di Paolo Frajese per sette anni. Reintegrare la Ferrario alla conduzione e’ un esempio di gerontocrazia simile a quanto avviene con i baroni universitari ferocemente incollati alle loro poltrone”. Certo, spiega, si tratta di una ”valida professionista”, ma si chiede in tale contesto ”quale spazio possono avere le nuove generazioni. Io ho semplicemente esercitato i poteri di un direttore”. Un esercizio col quale, vanterà, “l’eta’ media dei giornalisti della testata e’ calata da 63 a 59 anni, non sono pochi”. Insomma: dopo 30 anni sarebbe “una grossa pretesa non voler lasciare la conduzione del Tg1”.

Ma quali sono stati i fatti all’origine del dissidio? Il direttore del Tg1 li spiega così: si tratta dell’offerta da superinviata rifiutata dalla giornalista, un’offerta che ”chiunque, ne sono certo avrebbe accettato”. Si sarebbe trattato di lasciare la conduzione, ma dovrebbe essere – spiega Minzolini – ”un dovere anche rispetto ai telespettatori che possono alla lunga anche pretendere un cambiamento. Inoltre in questi ultimi anni l’informazione televisiva e’ profondamente cambiata con l’avvento del digitale e l’arrivo di tanti nuovi canali”.

v.m.